Volontariato

Johannesburg: le ong denunciano una bozza comune Ue-Usa

Si è aperto il vertice dello sviluppo sostenibile tra le proteste delle ONG per la proposta UE-Stati Uniti

di Redazione

Si è aperto oggi a Johannesburg il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. I governi sono chiamati a definire con chiarezza a dieci anni dalla Conferenza di Rio su sviluppo ed ambiente un piano di azione e ad impegnarsi con azioni concrete all?attuazione della maggior parte dei 300 accordi internazionali sull?ambiente prodotti negli ultimi decenni. La vigilia del vertice è stata segnata da frenetici contatti tra le delegazioni con la speranza di appianare i numerosi contrasti che rimangono aperti nonostante i quattro incontri preparatori tenutisi negli scorsi mesi. Le questioni della finanza e del commercio sono il cuore del problema ed il vero oggetto dei negoziati. Le Ong internazionali, tra cui la Campagna per la riforma della Banca mondiale, guardano con preoccupazione all?atteggiamento dell?Unione Europea che si avvicina pericolosamente nelle ultime ore alla posizione degli Stati Uniti sulle questioni inerenti la globalizzazione, rinunciando ad affrontare i punti chiave della protezione dell?ambiente, della lotta alla povertà e della promozione dello sviluppo sostenibile, ovvero gli obiettivi dichiarati del vertice. ?Anche se l?Unione Europea smentisce le bozze che abbiamo visto circolare?, ha dichiarato Antonio Tricarico della Campagna, presente a Johannesburg, ?il suo atteggiamento, anche di fronte all?intransigenza ed all?unilateralismo americano, ha pesantemente pregiudicato le poche possibilità di rilanciare il negoziato su nuove regole per la globalizzazione e le attività del settore privato?. Lo scorso novembre i governi del pianeta si erano accordati a Doha per aprire un round negoziale sulla relazione tra gli accordi sull?ambiente e le regole del commercio in via di definizione all?interno della OMC. La bozza finale di ieri del gruppo di lavoro su commercio e finanza guidato dal caraibico Ash conferma le preoccupazioni delle Ong. ?L?Europa rinuncia alla necessità di discutere della supremazia degli accordi internazionali sull?ambiente rispetto alle leggi del commercio. Non c?e? alcuna menzione della centralità del principio di precauzione e del principio della responsabilità comune e differenziata, due pilastri degli accordi di Rio, oggi rimessi clamorosamente in discussione?, ha aggiunto Tricarico. Le Nazioni Unite si trovano in profonda difficoltà all?apertura del vertice e cercano quanto meno di salvare il salvabile puntando a raggiungere impegni precisi sulle cinque questioni ambientali cruciali per la salvezza del pianeta: acqua, energia, biodiversità, agricoltura e salute, tralasciando le questioni della governance globale. Le speranze sono riposte a questo punto nel governo sudafricano che potrebbe cercare di riaprire l?agenda del negoziato. ?L?Unione Europea devono smettere di flirtare con “l’asse del male ambientale”, guidato dagli Usa con la complicità di Australia e Canada, se vorranno raggiungere quegli impegni concreti che servono ad arrestare la crisi ecologica del pianeta. Il mondo ha bisogno di un nuovo quadro di regole per la globalizzazione da definire nel contesto delle Nazioni Unite, assegnando compiti chiari alle istituzioni finanziarie internazionali ed eliminando subito e ovunque – e non ?soltanto dove appropriato? come l?attuale testo in fase di negoziazione recita – quei sussidi perversi per l?ambiente globale e le comunità locali del Sud del mondo che i governi del Nord continuano a concedere in maniera indiscriminata?, ha concluso Tricarico.


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