Formazione

Johannesburg: indagine su Agenda 21 Locale in Italia

Ricerca-indagine nazionale sullo stato di attuazione dei processi-piani di azione di Agenda 21 Locale in Italia, 2002, su oltre 500 Enti pubblici, realizzato da Focus Lab

di Redazione

Esperienze di partecipazione multisettoriale e sviluppo di capacità progettuale a livello locale In prossimità del Summit di Johannesburg sullo Sviluppo Sostenibile, dove prevalgono scetticismi alla luce del mancato raggiungimento degli obiettivi del precedente Summit di Rio, emerge tuttavia qualche segnale incoraggiante dalle comunità locali italiane. I processi di Agenda 21Locali, ossia l?attuazione del Programma dell?Onu a livello locale per definire piani di azioni di sostenibilità sociale, ambientale ed economico come risultato di percorsi e progetti condivisi dai vari stakeholders vede, pur nei tanti limiti e ritardi e ancora una scarsa conoscenza trasversale di questo strumento di governance multisettoriale, di un interessante dinamismo e elementi di innovazione progettuale ?dal basso?. Da una recente indagine condotta dal centro di ricerche Focus Lab e dal Coordinamento Nazionale Agende 21 Locali, sono oltre 550 gli Enti pubblici italiani, rappresentanti oltre 11 milioni di cittadini e aderenti alla Campagna Europea Città Sostenibili che si sono impegnati a promuovere e coinvolgere le loro comunità locali per progetti di sostenibilità nelle 21 regioni da Nord a Sud del Belpaese. Di questi oltre 250 hanno avviato il processo che prevede l?attivazione di Forum, analisi partecipata delle principali problematiche del territorio, la definizione delle priorità d?intervento, la definizione di un Piano di Azione, la sua attuazione sia da parte dell?Ente che attraverso progetti in partnership sul territorio e il suo periodico monitoraggio. La gran parte delle esperienze sono ancora all?inizio ma sono circa 50 i Forum A21L attualmente attivi, che attraverso circa 200 gruppi di lavoro tematici che spaziano dai temi tipicamente ambientali, a quelli sociali ed economici, coinvolgono migliaia di persone rappresentanti del mondo degli Enti pubblici, del volontariato sociale, ambientale, dei consumatori, delle imprese, delle scuole, degli ordini professionali, delle Università, e di singoli cittadini. I risultati della ricerca che ha analizzato lo stato di avanzamento di 500 Enti in tutte le varie fasi del processo, evidenziano risultati di diversa natura e limiti, vecchi e nuovi. I risultati-benefici derivanti dai processi di A21L finora emersi sono in ordine di importanza una maggiore condivisione delle informazioni dentro e fuori dal ?Palazzo?, un miglioramento del dialogo, un rafforzamento della partecipazione non a valle dei processi decisionale ma ex novo su nuovi progetti, e maggiore coordinamento tra i settori degli Enti, una maggiore valorizzazione dei progetti esistenti (Agenda 21 inconscia) e la possibilità di trovare migliori soluzioni condivise a problemi esistenti sul territorio. I miglioramenti concreti sul territorio riguardano per l?area ambientale la gestione dei rifiuti, la mobilità e la gestione delle acque. Dal punto di vista economico i miglioramenti si registrano nell?ambito delle attività produttive, turismo e agricoltura. Sugli aspetti sociali, i benefici riguardano la partecipazione, la formazione, l?educazione, la comunicazione e l?informazione. Nelle realtà più avanzate, giunte in fase di monitoraggio del Piano di Azione, sono state attivate partnership multi-stakeholders su decine di progetti di sviluppo sostenibile, compensando le lacune e i ritardi istituzionali Naturalmente dall?indagine sono emersi diversi ostacoli per lo sviluppo dei processi e piani di azione A21L. Le principali difficoltà riguardano la condivisione delle responsabilità e di impegni tra i diversi attori nell?attuare i Piani di Azione, la mancanza di adeguate risorse, tempi lunghi, scarsa integrazione e coordinamento nelle politiche e degli strumenti esistenti, discontinuità e scarsa consapevolezza delle implicazioni del processo a livello politico. Le aree di miglioramento individuano maggiore informazione, formazione, competenze professionali nella gestione di progetti intersettoriali e partecipativi, migliori meccanismi di coordinamento e integrazione nelle politiche territoriali per lo sviluppo sostenibile. Nonostante i dieci anni dal Summit di Rio e la ?scoperta? solo recente del contesto italiano, che vede la gran parte delle esperienze alle prime fasi, i processi di A21L, ancora poco utilizzati rispetto alle loro potenzialità che uniscono approccio intersettoriale, locale-globale e partecipazione, si segnalano comunque come utili strumenti di modernizzazione per gli Enti pubblici, come laboratori interdisciplinari di approfondimento tematico accessibili a tutta la comunità, spazi di formazione per adulti, di sperimentazione di nuovi strumenti di comunicazione e partecipazione e partnerships, ma soprattutto come catalizzatori della/delle capacità progettuale/i (Capacity Building) della comunità locale, come opportunità di sviluppo del Capitale sociale e contributo ad una democrazia qualitatitiva, creativa e progettuale. Il rapporto Agende 21 in Italia 2002 può essere scaricabile qui clicca qui


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