Formazione

Johannesburg: gruppo di ong lascia il vertice per protesta

“No al summit della sottomissione: abbandoniamo per protesta il vertice”.

di Redazione

?No al summit della sottomissione: abbandoniamo per protesta il vertice?: un folto gruppo di organizzazioni popolari e Ong di Italia, Francia, Canada, Bolivia, Belgio, Usa, Cile, Portogallo, brasile, ecc., fra cui la Coalizione mondiale contro la privatizzazione e la mercificazione dell?acqua, il Cipsi, il Contratto mondiale sull?acqua, Attac, Public Citizens, France Libertés, ? e tra loro Danielle Mitterrand, Mario Soares, Riccardo Petrella, Rosario Lembo ? se ne vanno dai luoghi ufficiali del vertice della Terra e del Waterdome. Pubblichiamo integralmente il documento integrale delle organizzazioni che hanno deciso di andarsene da Johannesburg. ?Noi, cittadini e cittadine, rappresentanti di molteplici organizzazioni aderenti alla Coalizione internazionale contro la privatizzazione e la mercificazione dell?acqua, abbiamo vissuto questa settimana un?amara esperienza. ?Siamo venuti a Johannesburg convinti che il diritto all?acqua potabile e all?igiene, così come la conservazione di questa risorsa vitale per le generazioni future, costituiscono una responsabilità urgente alla quale la comunità internazionale deve rispondere. Già nel 1977, i grandi del mondo si erano impegnati, fin dalla prima grande conferenza mondiale delle Nazioni Unite sull?Acqua a Mar de la Plata, a garantire l?accesso all?acqua per tutti entro l?anno 2000. Oggi, questo obiettivo sembra ancora lontano dall?essere raggiunto. ?Ci inquieta il fatto che questo summit rappresenta ormai un?ennesima conferenza internazionale in cui i dirigenti politici, pur sembrando coscienti della realtà della situazione, rifiutano di prendere le misure concrete che sarebbero necessarie. Anche se la città di Johannesburg – in Sudafrica ? che l?accoglie, potrebbe essere un terreno di dibattito perché racchiude in sé tutte queste scommesse che attraversano ogni strato della popolazione. ?Anche noi condividiamo la stessa vergogna espressa apertamente da un rappresentante del governo di un paese europeo nel corso dell?unica seduta plenaria dedicata all?acqua e ai servizi igienici. ?In questo summit non ci è stato dato spazio. Esso avrebbe dovuto essere all?altezza degli sforzi, della serietà e delle speranze che hanno caratterizzato il nostro impegno. Lo spazio concesso alle testimonianze e all?esperienza delle ONG che lavorano quotidianamente con la gente è stato irrisorio. Alcuni luoghi sembrano essere stati organizzati per lavorare nel bel mezzo di una fiera commerciale con la quale noi non abbiamo niente a che fare. ?Siamo stati anche scandalizzati dal lusso del ” Waterdome ” occupato da stand in cui la maggioranza degli ” espositori ” cerca di convincere che ” anche i poveri ” devono pagare l?acqua. Una tale ostentazione è indecente quando un miliardo e mezzo di esseri umani sono privati dell?accesso all?acqua, e di fronte alle gravi sfide che attraversano questo summit, e fra essi in particolare l?accesso all?acqua e la privatizzazione dei servizi. ?Fino ad oggi gli Stati rifiutano di integrare il rispetto dei diritti umani nel quadro istituzionale dello sviluppo sostenibile (paragrafi 121, 151 e 152 del documento di lavoro preparatorio al summit). Tuttavia non ci può essere sviluppo sostenibile senza associare il rispetto dei diritti umani e la preservazione dell?ambiente. Nel 1993 la Conferenza di Vienna ha affermato che tutti i diritti umani sono intrinseci, inalienabili, universali e indivisibili. ?Nel corso dell?ultima sessione della Commissione dei Diritti umani delle Nazioni Unite, 52 Stati su 53 hanno votato una risoluzione sull?accesso all?acqua potabile e all?igiene: una schiacciante maggioranza si è pronunciata a favore di questo diritto. E? per questo che non possiamo accettare che in questo summit una minoranza di paesi blocchi il processo che dovrebbe portare a definire l?Acqua Bene comune dell?umanità. ?Chiediamo ai nostri governi di assumere le proprie responsabilità e riconoscere formalmente il diritto all?acqua per tutti. Nel caso contrario, si tratterebbe di una regressione inaccettabile alla quale noi non possiamo in alcun caso associarci. Rio ? 10 : no, grazie. ?Denunciamo la ridicolaggine di un summit infettato da un paese il cui presidente è assente, e la cui assenza non è affatto innocente, occupato come è a preparare guerre su e giù per il mondo. ?Denunciamo l?assenza di audacia nell?impegno politico di questo summit soggetto al dogmatismo del mercato. I dibattiti della sessione plenaria dedicati all?acqua l?hanno dimostrato ampiamente: non siamo i soli a credere che sia urgente e possibile realizzare il diritto alla vita per tutti. Nelson Mandela ha lanciato un appello a fare dell?acqua il punto di partenza della cooperazione allo sviluppo nel mondo. Chiediamo ai capi di stato di passare ai fatti. Qui. Adesso. ?A tutt?oggi il summit di Johannesburg non ha raggiunto di positivo che accordi ” a la carte ” e iniziative specifiche per cui un summit così oneroso non sarebbe stato necessario.. Per quanto possano essere utili accordi specifici, limitarsi ad essi significherebbe negare la necessità di regolazione mondiale fondata sul primato dei diritti umani. Questi summit sono utili solo nella misura in cui permettono alla comunità degli Stati di dotarsi di strumenti capaci di realizzare le condizioni per vivere insieme su questo nostro piccolo pianeta per il Bene comune dell?umanità. ?A questo punto, è difficile credere che la comunità degli Stati abbia la volontà di prendere decisioni conformi a questo Bene comune. Tocca a loro dimostrarci il contrario. ?PER TUTTI QUESTI MOTIVI, ABBIAMO DECISO DI ABBANDONARE PER PROTESTA IL VERTICE DI JOHANNESBURG, E I LUOGHI UFFICIALI DI QUESTO FALLIMENTO. PER PARTE NOSTRA, MALGRADO LA DELUSIONE E L?AMAREZZA DI QUESTI GIORNI, CONTINUEREMO A LAVORARE SENZA SOSTA PERCHÉ QUESTI OBIETTIVI SIANO RAGGIUNTI. TORNIAMO A LAVORARE TRA LA GENTE?. Elenco delle organizzazioni che promuovono e sottoscrivono la dichiarazione – Coalition Mondiale contre la privatisation et la marchandisation de l’eau – France Libertés-Fondation Danielle Mitterrand – CIPSI (Italia), Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale (29 ONG) – Fédération Internationale des Ligues des droits de l’Homme Le Conseil des Canadiens – Public Citizens (USA) – Instituto Ecologia politica de Chile – ATTAC France. – Membres de la Coalition mondiale contre la privatisation e la merchefication – Association francais pour le contract mondial de l’eau (France) – Association québecoise pour le contract mondial de l’eau (Canada) – Attac France – Attac Italie – Ceplag umss – Cevi – Comitato italiano per il cma – Coorinadora Fomadie (Bolivie) – Corsan Brazil – Council of Canadians – Federacion Funionarios OSE (Uruguay) – Fondacao Agua Viva Florianopilis (Brasil) – Fondation pour le Proges de l’Homme ( France)


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