Mondo

Johannesburg: ambientalisti furiosi per assenza di Bush

E' opinione diffusa che evitando i lavori del vertice Bush abbia ridotto sensibilmente le possibilita' che a Johannesburg si trovi un accordo generale sull'ambiente.

di Redazione

La decisione del presidente americano George Bush di non partecipare al vertice sullo stato della Terra e sullo sviluppo sostenibile che si svolgera’ dal 26 agosto al 4 settembre a Johannesburg ha provocato reazioni stizzite da parte dei militanti ambientalisti. E’ opinione diffusa che evitando di partecipare ai lavori del vertice Bush abbia ridotto sensibilmente le possibilita’ che a Johannesburg si trovi un accordo generale sull’ambiente. ”Penso che si tratti di un grave errore e di uno schiaffo dato al vertice”, ha dichiarato il consigliere di Greenpeace per il clima Stephen Sawyer. ”Penso che il presidente del paese piu’ ricco del mondo potrebbe dedicare un po’ di tempo a venire nel piu’ povero continente del mondo e mostrare le sue preoccupazioni… Potrebbe anche cercare di mostrare che il resto del mondo non rappresenta per lui solo un mercato da sfruttare, delle risorse da saccheggiare e un fornitore di manodopera a buon mercato per le compagnie americane”, ha aggiunto. Gia’ la settimana scorsa la Casa bianca aveva fatto sapere che Bush non sarebbe andato a Johannesburg. Ieri a Washington e’ stato confermato che gli Usa saranno rappresentati al vertice dal segretario di stato Colin Powell. Circa un centinaio di capi di stato e di governo dovrebbero invece essere presenti alla conferenza che si annuncia essere la piu’ grande – per partecipazione di delegazioni – mai organizzata dalle Nazioni Unite. Greenpeace si e’ detta dispiaciuta del forfait di Bush perche’ a Johannesburg avrebbe trovato interlocutori in grado di esercitare pressioni su di lui e indurlo a modificare la sua posizione sui piu’ drammatici problemi ambientali. Dello stesso tono il giudizio del direttore del Fondo per la natura (Wwf). ”Penso che il vertice non avra’ lo stesso impatto senza Bush. E’ lui che comanda e che ha i soldi”, ha detto Gordon Shepherd. ”Speriamo – ha detto un altro esponente del Wwf – che gli americani daranno la loro risposta nelle prossime elezioni”. Quanto al segretario generale del vertice, Nitin Desai, ha affermato che il problema non e’ tanto l’assenza di Bush, che era per molti versi scontata, quanto l’impegno che gli Usa intendono realmente profondere nel salvare il pianeta dall’inquinamento.


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