C ‘ è una certa diffidenza tra jazz e musica colta, come se la comunicatività dell’uno e la grande profondità dell’altro fossero in fondo inconciliabili. Naturalmente non è così, e non mancano gli esempi di incontri riusciti, dall’Igor Stravinskij di Ebony Concerto alle sperimentazioni di Uri Caine. Massimo Colombo aggiunge un nuovo bel capitolo alla contaminazione fruttuosa fra classica e jazz con il suo nuovo album, Il gioco delle forme . Il disco, che vede impegnato il jazzista milanese con Yuri Goloubev ed Asaf Sirkis, è un insieme di suite costruite su architetture esili e di grande eleganza, spazi vuoti, forme armoniche in continua evoluzione. Colpisce la precisione del piano di Colombo, e il timbro aereo dell’album, che fa pensare a certi lavori di Fausto Melotti, lo scultore che scriveva dello «stupido amore della materia» di tanta arte contemporanea…
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.