Governo
Iva per il Terzo settore, ok alla proroga al 2026
L'applicazione del nuovo regime di esenzione Iva per il Terzo settore scatterà dal 10 gennaio 2026: il rinvio approvato dal consiglio dei ministri nel Milleproroghe. Previsto anche una nuova proroga per consentire alle onlus di beneficiare del 5 per mille 2025. E adesso? Occhi puntati sulla legge di bilancio per l'innalzamento del tetto del 5 per mille e l'eliminazione dell'articolo 112
«Si proroga al 10 gennaio 2026 il termine a decorrere dal quale trova applicazione il nuovo regime di esenzione Iva per le operazioni realizzate dagli enti associativi di cui all’articolo 5, comma 15 -quater del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146».
Con queste righe il Governo conferma la notizia tanto attesa del rinvio dell’Iva per il terzo settore. Il rinvio è contenuto nel Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, nella sera del 9 dicembre 2024. Con lo stesso decreto si proroga anche, per le sole Onlus, la possibilità di accedere al beneficio del 5 per mille per il 2025.
«Lo avevamo promesso e anche questa volta il Governo Meloni ha mantenuto la parola», dichiara in una nota la viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci (in foto). «Con il Dl Milleproroghe, il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga al 10 gennaio 2026 dell’esenzione Iva per gli enti del Terzo settore e, in merito alle Onlus, ha inoltre prolungato il periodo di transitorietà del 5 per mille, per consentire a queste organizzazioni di essere interessate, anche per il 2025, dal riparto di questo importante beneficio economico. Avevamo promesso di prenderci cura di tali enti, degli operatori e dei volontari che si impegnano ogni giorno nella costruzione del bene comune, di prestare la necessaria attenzione e di non metterli in difficoltà: anche stavolta abbiamo dato risposte concrete con i fatti. Sono molto soddisfatta di questo risultato, raggiunto grazie a un lavoro costante, sinergico con il Mef e con il viceministro Leo, attento alle richieste degli enti».
Un’ulteriore proroga al 31 dicembre 2025 riguarda il termine entro il quale le regioni e delle province autonome provvedono ad adeguare il loro ordinamento alle disposizioni sull’accreditamento istituzionale per le strutture sanitarie autorizzate, pubbliche o private e per i professionisti che ne facciano richiesta, nonché per le organizzazioni pubbliche e private autorizzate per l’erogazione di cure domiciliari.
La prossima partita ora riguarda la Legge di Bilancio 2025, con l’eliminazione dell’articolo 112 e lo stanziamento di risorse aggiuntive per il 5 per mille, così da scongiurare l’ennesimo taglio al contributo destinato dagli italiani.
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