Politica

Iva, le coop sociali in Parlamento

Alla Camera dei deputati i rappresentanti dell'Alleanza delle cooperative proveranno a spiegare perchè l'aumento dal 4 al 10% della tassazione sui servizi sociali è un boomerang. Ad incontrarli anche una folta schiera di ministro. Capiranno?

di Redazione

Fermare l’aumento Iva sulle prestazioni sociosanitarie ed educative erogate da cooperative sociali. Questo l’obiettivo dei lavori che saranno aperti domani da Giuseppe Guerini (in foto), portavoce Alleanza Cooperative Italiane Sociali, che presso la Camera dei Deputati promuove l’incontro dal sintomatico titolo  “Rigenerare l’Italia”.

Mai come in questo momento – sostiene il Presidente di Federsolidarietà e Portavoce dell' Alleanza delle Cooperative Sociali – sentiamo urgente e fondamentale aprire un dibattito su tali tematiche e sulle conseguenti politiche che vanno disegnate. Ed è significativo che tale evento sia ospitato alla Camera dei Deputati nell’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari, in via di Campo Marzio, n. 78. L’obiettivo è quello di poter discutere dentro le sedi istituzionali delle necessità di servizi di welfare che la cooperazione sociale garantisce. Centrale sarà il tema dell’incremento dell’Iva per le prestazioni erogate dalle cooperative sociali dal 4 al 10% (vedi la rassegna stampa del mese di agosto) che, ovviamente,  sarà oggetto dei nostri interventi e delle nostre proposte di manutenzione normativa».

«È necessario mantenere l'Iva per le prestazioni di servizi socio sanitarie ed educativi resi dalle cooperative sociali al 4% abrogando i commi 488, 489 e 490 dell’art. 1 della legge di stabilità 2013», continua Guerini. «Quella è stata un’operazione di mera tecnocrazia contabile sganciata dalla realtà» aggiunge, «se pensiamo che, quest’anno, l’Unione Europea varerà una riforma complessiva del regime Iva focalizzata proprio sui regimi degli enti pubblici e delle organizzazioni senza scopo di lucro e, quindi, bisognerà intervenire, nuovamente, a livello nazionale. Farlo ora, sbagliando, tra l’altro, aumenta il clima di incertezza».

Se non sventato l’aumento deciso a suo tempo dal governo Monti avrà pesanti contraccolpi sul welfare del paese. L’unico effetto sarà infatti quello di spostare risorse dagli enti locali alle casse statali, senza alcun vantaggio reale, riducendo del 6% le prestazioni di welfare territoriale che i Comuni oggi garantiscono. Gli enti locali, infatti con le medesime risorse del 2013, nel 2014 forniranno meno servizi sociali agli italiani. Saranno tagliati i servizi di inclusione sociale proprio alle fasce più deboli della popolazione: almeno 500.000 persone rimarranno senza paracaduti sociali. Colpo di mannaia anche per l’occupazione: 43.000 persone che perderanno il lavoro.

Dopo l’introduzione di Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza Cooperative Sociali sono attesi gli interventi di: prof. Enrico Giovannini Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; avv. Enzo Moavero Milanesi, Ministro per gli Affari Europei; on. Maurizio Lupi, ministro Infrastrutture e Trasporti; on. Stefano Fassina, viceministro dell’Economia e delle Finanze; sen. Maurizio Sacconi, presidente Commissione Lavoro Senato; sen. Mauro Marino, presidente Commissione Finanze e Tesoro Senato; Piero Fassino, presidente Associazione Nazionale dei Comuni Italiani; Lorena Rambaudi, Coordinatrice Politiche Sociali – Conferenza delle Regioni; on. Dario Franceschini, ministro Rapporti con il Parlamento e coordinamento attività di Governo; Giuliano Poletti, presidente Alleanza Cooperative Italiane. Arriverà qualche risposta?


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