Famiglia
Italmopa: rincaro del grano è problema internazionale
Cresce il timore di un futuro cartello di prodotti cerealicoli
di Redazione
“Il problema e’ di natura strutturale e molto grave. La carente disponibilita’ di grano ed i conseguenti rincari dipendono dal crescente squilibrio tra l’offerta e la domanda internazionale di materia prima. Le quotazioni di mercato hanno fatto registrare negli ultimi 18 mesi incrementi che hanno raggiunto il 100% per il grano duro e fino al 130% per il grano tenero”. Lo afferma il presidente di Italmopa -Associazione Industriali Mugnai d’Italia aderente a Confindustria, Ivano Vacondio, nel corso della conferenza stampa di oggi, tenuta per illustrare la situazione sui rincari di pane e pasta. Italmopa tiene a sottolineare che si tratta di un fenomeno di ambito internazionale e quindi non solo italiano.
“Le scorte di grano a livello mondiale si situano sui livelli piu’ bassi constatati negli ultimi 30 anni. Una parte e’ stata messa sul mercato per calmierare i prezzi, ma oggi non abbiamo piu’ possibilita’”, aggiunge Vacondio. Il nostro Paese, inoltre, si trova in una situazione particolare in quanto e’ il primo importatore di grano destinato all’alimentazione umana: la produzione nazionale di grano tenero e di grano duro copre, infatti, rispettivamente il 40% e il 55% delle esigenze quantitative dell’industria molitoria. “Alcuni Paesi -spiega ancora Vacondio- come Ucraina, Siria, Serbia, Croazia e Russia, hanno bloccato o limitato le esportazioni per contenere i loro prezzi interni. Inoltre i 6 piu’ grandi esportatori di cereali si stanno coordinando fra di loro per regolarne l’emissione sul mercato. Abbiamo la preoccupazione che si crei un vero e proprio cartello per i prodotti cerealicoli. Il grano e’ diventato, dunque, una materia prima alla pari di petrolio, rame, acciaio”.
Tre dunque, secondo Italmopa, le cause del decifit tra domanda e offerta: l’incremento di domanda di cereali per alimentazione umana e zootecnia, soprattutto da parte delle economie emergenti; la crescente domanda di cereali da destinare alle bioenergie; la ripetitivita’ di andamenti climatici sfavorevoli. “In primo luogo -sostiene Vacondio- la scarsita’ e l’assenza di fluidita’ dell’offerta ha generato il fenomeno della ritenzione del grano, dando vita ad atteggiamenti attendisti e speculativi da parte dei detentori del grano. Queste degenerazioni vanno contrastate con la massima efficacia. In secondo luogo, chiediamo il ripristino delle scorte strategiche a livello europeo in grado di assicurare un maggior equilibrio del mercato del grano. In terzo luogo -continua- l’abolizione di contingenti comunitari applicabili alle importazioni di grano tenero provenienti da Paesi terzi. Infine chiediamo che venga monitorato l’impatto e le conseguenze dello sviluppo delle bioenergie e diciamo basta alle inutili polemiche tra gli interlocutori di filiera che danneggiano soltanto l’intero comparto agroalimenatre italiano”. Sono queste, in definitiva, le proposte che Italmopa portera’ all’appuntamento di domani con il ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, e con il ministro dello Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani, che incontreranno l’intera filiera cerealicola e lattiera, e i consumatori. “Il governo deve prendere atto che esiste una crisi internazionale e che Bruxelles deve intervenire. Ai consumatori vogliamo far sapere che in Italia sono tutelati dalla cannibalesca concorrenza del mercato”, conclude Vacondio.
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