Sostenibilità
Italiano nel mondo: Dante e il made in Italy
Attraverso gli istituti di cultura si fa marketing, al via la terza conferenza degli istituti Italiani Dante Alighieri
di Redazione
Con il via alla terza Conferenza degli Istituti italiani di cultura, alla Farnesina si e’ aperta la riflessione su come migliorare la proiezione culturale dell’Italia nel mondo. Una proiezione, ha sottolineato il ministro degli Esteri Gianfranco Fini, a cui ”’va assegnato un posto di primissimo piano nella politica di relazioni internazionali”. E tra gli strumenti da mettere in campo un posto rilevante spetta alla societa’ Dante Alighieri, una rete di 416 sedi all’estero e 80 in Italia che si e’ appena data un nuovo volto, piu’ in linea con l’approccio di una cultura che dialoga con l’economia e fa da traino a tutto il Sistema Italia. La settimana scorsa la Dante Alighieri ha presentato il nuovo logo, un giglio in movimento, e ha firmato un’alleanza con l’Ice per promuovere l’insegnamento dell’italiano nel mondo. Il primo banco di prova sara’ rappresentato da un corso di insegnamento dell’italiano a distanza, dalla formazione linguistica di dirigenti e quadri locali nei Balcani e dai corsi di lingua per i funzionari reclutati dall’Ice in Cina. L’aggancio al Commercio estero puo’ anche contribuire a colmare il gap di risorse rispetto alla concorrenza. Se i 180 milioni di euro che la Germania eroga al Goethe Institut sono inarrivabili, si punta ad avvicinare almeno l’Istituto Cervantes spagnolo che eroga un milione di euro a ciascuna delle sue 60 sedi. Oggi la Dante Alighieri riceve dallo Stato un milione e 400 mila euro l’anno a cui si aggiungono 20 milioni reperiti grazie alle sponsorizzazioni e alle iscrizioni (arrivate quasi a 200mila).
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