Non profit

Italiani primi per turismo procreativo

Pubblicato uno studio Eshre. Il 31% delle coppie che varca i confini per avere un figlio è italiano

di Sara De Carli

I dati sono gli stessi già anticipati l’anno scorso (leggi qui), ma ora c’è la pubblicazione ufficiale del report sulla rivista Human Reproduction: gli italiani sono i primi al mondo per turismo procreativo. Una coppia su tre, di quelle che emigrano in un altro Stato per accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, cioè è italiana. Ben il 31,8%. Seguono Germania (14,4%) Olanda (12,1%) e Francia (8,7%): questi quattro paesi, da soli, rappresentano le provenienze dei due terzi di tutte le coppie che hanno cercato assistenza all’estero, nel monitoraggio fatto dall’Eshr.

Lo studio ha monitorato tra ottobre 2008 e marzo 2009 i dati di sei paesi di accoglienza – Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Slovenia, Spagna e Svizzera – e preferisce parlare in realtà di “coss border reproductive care” proprio per evitare la connotazione negativa legata alla parola turismo e sottolineare come vi sia un elemento di “necessità forzata”. Si tratta dei primi dati disponibili, e tuttavia parliamo di statstiche formulate su 1.230 schede raccolte: per cui le coppie italiane effettivamente fotografate dall’indagine sono appena 391.

Gli italiani sono andati soprattutto in Svizzera, Spagna e Belgio. Si tratta soprattutto di coppie sposate (82% degli italiani contro una media del 69,9%), contro il 50% di coppie conviventiche si registra tra i francesi e il 43% di donne single provenienti dalla Svezia. Il 17,2% delle coppie italiane è convivente, per lo 0,8% si tratta di single e per l’1,5% di omosessuali (il dato più alto in questo senso è quello francese, con un 39,2%). Le donne italiane si concentrano soprattutto tra i 35 e i 39 anni (40%), e solo il 7,5% supera i 45 anni (tra le inglesi le over 45 arrivano al 30,8%). Il motivo per cui ricorrono a cure all’estero è la legge nazionale: per il 70,6% degli italiani ma addirittura per l’80,2% dei tedeschi. Un donatore anonimo è cercato dal 17,9% dei pazienti: soprattutto per francesi (42%) e inglesi (26%). Tuttavia il 51% degli italiani assistiti in Svizzera cercava appunto un donatore di sperma e il 31,7% delle coppie andate in Spagna lo hanno fatoo per una donazione di ovulo.

Il 55% delle coppie italiane è stato inviato all’estero da un medico, il dato più elevato in assoluto, contro il 25% che si è informato tramite il web.

Scarica il rapporto completo pubblicato su Human Reproduction in inglese.


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