Welfare

Italiani, la paura ha il segno più

Un italiano su 3 teme di perdere tutto ciò che ha costruito, il 37% ha ridotto i consumi. I dati allarmanti di un'inchiesta Doxa per il lancio di una campagna dell'Unhcr in favore delle donne rifugiate

di Redazione

Paura di perdere le proprie certezze e desiderio di fuga. È un’Italia preoccupata e insoddisfatta quella che emerge dal sondaggio realizzato dalla DOXA per l’UNHCR.in occasione del rilancio di Routine is Fantastic, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi quest’anno dedicata alla protezione di 20 milioni di donne rifugiate. “Lo studio mostra bene quanto per gli italiani, e per le donne in particolare, siano importanti le certezze e quanto oggi cresca il timore di perderle – commenta Federico Clementi, responsabile della raccolta fondi dell’ E sono proprio le sicurezze quotidiane.

Secondo il sondaggio, 17,8 milioni di italiani vorrebbero modificare radicalmente la propria condizione e lasciarsi alle spalle la vita attuale. Sono aumentati di 3,3 milioni in un anno gli italiani che abbandonerebbero per sempre la propria routine nonostante il numero di quanti si dichiarino ancora soddisfatti e fortunati di ciò che hanno – l’80% degli intervistati – sia alto e invariato dal 2012. E’ la crisi e i suoi effetti negativi a far cambiare in peggio – a dispetto di 4 anni fa – la quotidianità per 1 italiano su 2.

Il 37% ha dovuto ridurre i consumi e comprare beni più economici, il 10% esce meno di casa, il 9% ha rinunciato alle vacanze e il 6% usa meno l’auto preferendo i mezzi pubblici. Il 28% degli intervistati tiene in considerazione chi vive in povertà e ha scoperto che in tempi di crisi ridurre lo spreco è un valore positivo. Sono soprattutto le giovani donne tra i 15 e i 40 anni, con figli e che vivono al sud e nelle isole ad aver subito gli effetti più duri della crisi economica.

Le paure che si affacciano ogni mattina danno il senso di questo cambiamento: 1 italiano su 3 si sveglia con il timore di perdere tutto quello che ha costruito. Ad alimentare la sensazione di incertezza che accumuna l’Italia da Nord a Sud per la stragrande maggioranza (60%) è il “senso d’insicurezza legato alla situazione politico-sociale del nostro Paese”, e la paura di perdere il posto di lavoro (20%).

E sono sempre le donne a sentire il peso maggiore di tanta instabilità, oltre 8 milioni dichiarano la loro apprensione per la propria vita.

Sono infatti gli affetti familiari, la salute, la sicurezza personale e il lavoro a contare più di ogni altra cosa nel sentirsi sereni nella propria routine di tutti i giorni. Cala l’attaccamento agli oggetti della vita quotidiana, considerati tutti un po’ meno indispensabili. In un anno i beni che danno la cadenza giornaliera alla nostra vita – cellulare, tv e radio, prodotti cosmetici, orologio, giornali – sono diventati tutti meno importanti nel determinare il benessere degli italiani.

E proprio alle donne e alle bambine rifugiate è  dedicata la Routine is Fantastic, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi . La metà circa dei rifugiati – 7,3 milioni su 15,3 milioni complessivi (dati 2012) – sono donne. Donne e  bambine sono inoltre le categorie più fragili e vulnerabili dinanzi alla guerra e alle persecuzioni e i numeri lo dimostrano: quasi 1 milione di donne ha subìto violenza sessuale e abusi nei 5 paesi nei quali si sono consumate alcune fra le più gravi crisi umanitarie degli ultimi due decenni (dal Congo alla Bosnia, dalla Sierra Leone al Rwanda, al Kosovo); 287 mila donne, 1 ogni 2 minuti, muoiono ogni anno nel cercare di dare alla luce il proprio figlio; fino ad oggi l’OMS stima che tra i 100 e i 140 milioni di donne abbiano subìto durante l’infanzia mutilazioni genitali femminili, che aumentano notevolmente il rischio di perdere la vita, soprattutto al momento del parto. Le donne rifugiate affrontano tutto questo mentre sono madri, insegnanti e capofamiglia. Dall’11 novembre al 5 dicembre 2013 è possibile aiutare le donne e le bambine rifugiate a ritornare a vivere una quotidianità in cui sentirsi protette e al sicuro. Basta inviare un sms da 2 euro al 45507 da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Noverca o da rete fissa TWT, oppure 5 e 10 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45507 da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb.

In particolare, i fondi raccolti dall’UNHCR andranno a beneficio di 20 milioni di donne e bambine in 99 paesi e riguarderanno principalmente: la salute riproduttiva (infezioni legate al ciclo mestruale, alle mutilazioni dei genitali, al parto e alle sue possibili complicazioni, alla trasmissione dell’HIV); la sicurezza (violenza sessuale usata durante i conflitti come arma di guerra, rischio di rapimento e schiavitù, matrimonio/gravidanza forzata, soprusi sul lavoro o nelle attività quotidiane); l’inclusione sociale (accesso all’istruzione, alla formazione tecnico-professionale, alla registrazione e alla documentazione al fine di evitare soprusi).

GLI EVENTI

Il calendario di ‘Routine is Fantastic’ e’ fitto di eventi. 

Si parte da Roma, dove il 15 novembre, in Piazza S. Maria in Trastevere, si terrà un evento che avrà un forte impatto simbolico e spettacolare, come l’anno scorso con l’irruzione del finto commando di terroristi.

A Firenze il 18 novembre, al balcone di Palazzo Vecchio a piazza della Signoria sarà esposto uno stendardo di grandi dimensioni dedicato a Routine Is Fantastic, a testimonianza del sostegno dato alla campagna dal Comune di Firenze.  

A Milano, infine, alla Fondazione Stelline dal 3 dicembre parte una mostra fotografica di Franco Pagetti, uno dei più grandi fotoreporter internazionali. Gli scatti realizzati in Siria, Afghanistan, Kosovo, Birmania, Repubblica Democratica del Congo, raccontano la routine delle donne la cui vita è stata travolta dai conflitti e il loro tenace tentativo di ricostruire una normalità anche nelle condizioni estreme dei campi profughi e degli alloggi di fortuna per gli sfollati. La mostra è sostenuta da Banca Popolare di Milano.

 

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