Volontariato
Italiani generosi, ma associazioni tiepide
Secondo una rilevazione Swg nel nostro paese la partecipazione civica non è incentivata e il terzo settore dovrebbe essere più attivo. Resiste invece la generosità popolare
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Una partecipazione civica «poco incentivata», un’arte del dono «poco praticata», associazioni che dovrebbero essere più attive ma, nonostante tutto, una solidarietà popolare ancora presente e radicata. È questo il panorama della generosità italiana secondo l’ultimo sondaggio Swg “Scenari di un’Italia che cambia” presentato oggi a Roma. In base alle risposte del campione rappresentativo di 1000 italiani maggiorenni, il principale problema che frena un maggiore sviluppo della solidarietà è la mancanza di incentivi alla partecipazione civica e sociale: la pensa così ben il 75% degli intervistati.
E nonostante un buon 43% sia convinto che nel nostro paese ci siano «molte» o «abbastanza» persone che aiutano gli altri («nessuna» solo per un pessimista 5%), secondo il 55% degli italiani l’arte del dono è «poco» o «per niente sviluppata». Per ovviare alla situazione, infine, la strada è una sola: rendere le associazioni non profit più protagoniste. Secondo un altro 51%, infatti, l’associazionismo italico è «poco» o «per niente attivo», mentre il 35% la pensa all’opposto e ben il 14% non ne ha idea.