Famiglia

Italiafrica 2004: al via il primo convegno internazionale

Il sindaco di Roma ha aperto ufficialmente questa mattina Italiafrica 2004

di Emanuela Citterio

ROMA – Si è appena conclusa in Campidoglio a Roma, la prima sessione del convegno “Africa ed Europa: un destino comune”, l’evento centrale di Italiafrica 2004 insieme alla manifestazione nazionale del 17 aprile in piazza del popolo a Roma. Tema centrale: l’esigenza di nuove relazioni fra Europa e Africa.I presidenti di Burundi e Mozambico, i rappresentanti di governo di Nigeria e Burkina Faso ne hanno esposto il punto di vista africano. Mentre il punto di vista italiano è stato trattato da Savino Pezzotta, segretario generale Cisl, Sergio Marelli,presidente delle ong italiane,Alfredo Mantica sottosegretario agli affari esteri, Andrea Riccardi della comunità di sant’Egidio. Ha introdotto il convegno Walter Veltroni, che ha sottolineato il ruolo della società civile e della cooperazione decentrata, ma ha anche evidenziato l’urgenza di un cambiamento di mentalità più generale. “Per troppo tempo nella storia, l’occidente ha sfruttato l’Africa,le sue ricchezze, le sue risorse” ha detto Veltroni “occorre che si cambi radicalmente strada. E sarebbe bene lo capisse anche chi non ha l’Africa nel cuore. In troppi hanno pensato e pensano ancora, che i grandi problemi di quel continente non sono problemi che riguardano tutti noi, tutto il mondo”. Il convegno si protrarrà per tutta la giornata di oggi e per la mattina di domani.Alle ore 15 di domani, sabato 17 aprile, da piazza Barberini partirà la prima manifestazione popolare in Europa per l’Africa.”Roma, che pure è orgogliosa di questo, avrebbe preferito non dover essere la prima grande città occidentale ad organizzare una manifestazione come quella di domani, che ci auguriamo contribuisca a rompere un silenzio troppo forte, troppo pesante da accettare”,afferma Walter Veltroni, “sarà una giornata importante, e lo sarà anche per Roma,per la vita della città, di tutta una comunità che per crescere, per coltivare la sua identità, i suoi valori, la sua serenità e coesione ha bisogno di aprirsi sempre agli altri, la loro cultura, le loro parole, alle loro aspettative per il domani”.


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