Politica

Italia, ultima spiaggia

Attesa per il discorso di Berlusconi, rinviato a Borsa chiusa

di Franco Bomprezzi

Italia nel mirino della speculazione internazionale, Italia in difficoltà per la vaghezza della manovra economica che rimanda i sacrifici veri alla prossima legislatura, Italia che si affida al presidente Napolitano e a Mario Draghi per evitare il peggio. Tutto questo e altro ancora sui giornali di oggi, in attesa del discorso alla Camera del presidente del Consiglio, che parlerà alle 17, dopo la chiusura della Borsa.

Il CORRIERE DELLA SERA sceglie di affidare al Presidente della Repubblica il titolo di apertura: “Napolitano: ora nuove misure”, ricordando l’incontro con il governatore di Bankitalia Mario Draghi. Secondo editoriale in poche settimane di pugno del direttore Ferruccio De Bortoli (del tutto inconsueto): “Primo: domare subito l’incendio”. Scrive De Bortoli: “La misura più urgente, come più volte sottolineato su queste colonne, è l’anticipo del pareggio di bilancio. La promessa di farlo nel 2014, quando ci sarà un altro governo, ha la portata vacua di una boutade estiva. Come arrivarci? Operando soprattutto sui tagli di spesa, apparsi nella manovra, appena approvata con un lodevole sforzo bipartisan, niente più che un’operazione cosmetica. Coraggio, le idee non mancano. I consigli e l’appoggio della Banca d’Italia sono indispensabili. Privatizzare e liberalizzare con decisione, ridurre drasticamente il costo della burocrazia e della politica. L’adozione di misure eccezionali, anche se dovesse comportare sacrifici per imprese e famiglie, sarebbe accettata a fronte di una ripresa degli investimenti e di prospettive meno incerte sul versante della crescita. Interventi più incisivi sul mercato del lavoro e sul sistema previdenziale potrebbero avere come contropartita maggiori opportunità di occupazione per i giovani, sostegni agli investimenti, certezze per le imprese. Una volta tanto si chiede al premier di pensare solo al Paese. E di cercare un dialogo con un’opposizione che non può essere tentata di scommettere sul disastro del Paese per liberarsi del suo odiato avversario. Un confronto responsabile e serio. E si ascoltino le parole del presidente Napolitano, unica fiaccola nel buio estivo della nostra politica”. Le prime pagine del quotidiano di via Solferino sviluppano tutti i temi legati agli scenari politico economici. Marzio Breda a pagina 3 ricostruisce la giornata di Napolitano: “L’ultimo appello del Quirinale per l’inedito «tavolo nazionale»”. Scrive il quirinalista del CORRIERE: “Stavolta ciò che il presidente della Repubblica sollecita a maggioranza, opposizione e parti sociali ha il tono drammatico dell’ultimo avviso, nella speranza di unire il Paese in una dimostrazione di responsabilità, «per carità di patria» . Perché, come dicono gli anglosassoni, «right or wrong, my country» . Così, mentre l’Italia resta sotto attacco e il premier cerca di vincere la sfida della credibilità con la sua «informativa» di oggi al Parlamento (purché vada oltre le promesse di maniera improntate al solito «ghe pensi mi»), ecco che Napolitano indica un possibile banco di prova per costruire subito le misure indispensabili alla crescita e, insieme, rassicurare i mercati. Dimostrando che facciamo sul serio. Insomma: un altro esempio, e più forte, del modello di «coesione nazionale» da lui raccomandata nell’ultimo mese e grazie alla quale si è dato il via in tempi record a una manovra finanziaria che da sola non poteva e non può comunque bastare. A questo dovrebbe servire, nelle sue speranze, il vertice destinato ad aprirsi domani e che metterà l’esecutivo e le opposizioni di fronte ai firmatari delle 17 organizzazioni (Confindustria, banche, sindacati, commercianti, artigiani, ecc.) che hanno domandato al governo un «atto di discontinuità» e provvedimenti concreti sullo sviluppo, per contrastare la crisi”. La Nota di Massimo Franco a pagina 4 cerca di decifrare la situazione politica: “Fino a qualche settimana fa, per il centrodestra la collegialità era una concessione strappata con i denti a Tremonti: una parola da non pronunciare ad alta voce per evitare la reazione del custode dei conti pubblici. Adesso, invece, è diventata quasi un eufemismo che nasconde l’evoluzione dei rapporti di forza nella maggioranza: collegialità significa, almeno nelle intenzioni berlusconiane, una specie di commissariamento di Tremonti. La vicenda torbida che riguarda il suo ex braccio destro, Marco Milanese, per il quale è stato chiesto l’arresto, sovraespone il titolare dell’Economia. Fa affiorare la necessità, per il presidente del Consiglio, di battere un colpo e riaffermare che il governo esiste e combatte contro l’offensiva della speculazione finanziaria. E in parallelo lo costringe a bilanciare, se non a sostituire il ruolo svolto negli ultimi tre anni da Tremonti con quello, dietro le quinte, di Mario Draghi, ricevuto ieri mattina al Quirinale anche da Giorgio Napolitano: un colloquio dopo il quale il capo dello Stato ha diffuso una nota che invita a non escludere un’ «integrazione delle decisioni sui conti pubblici» . Berlusconi ha sempre stimato il Governatore di Bankitalia, contribuendo a portarlo al vertice della Bce. E in questi giorni gli ha chiesto più di un suggerimento per evitare passi falsi”.

“Crisi, l’allarme di Napolitano”: è la sintesi de LA REPUBBLICA che nel sommario aggiunge: “«Subito misure per la crescita». Milano a picco: – 2,53%. Vola lo spread”. Un passaggio estremamente difficile che, fortunatamente, il capo dello Stato prende molto sul serio avvertendo: «Seguirò attentamente la situazione. Servono misure per la crescita». Ieri mentre Piazza Affari subiva altri attacchi, si è svolto l’ennesimo incontro con Mario Draghi, governatore di Bankitalia. «Nell’attuale momento», scrive Napolitano, «la parola è alle forze politiche, di governo e di opposizione, chiamate a confrontarsi con le parti sociali sulle scelte da compiere per stimolare decisamente l’indispensabile crescita dell’economia e dell’occupazione». Un richiamo che non poteva certo passare inosservato: oggi il premier silente da tempo prenderà la parola in Parlamento, domani incontrerà le parti sociali che hanno chiesto pochi giorni fa un «segnale di discontinuità», mentre si cerca di mettere insieme un piano di interventi, che, riferisce Luisa Grion, potrebbe avere due perni: un programma per il Sud e 7,5 miliardi per infrastrutture. Che siano argomenti convincenti per le 36 sigle convocate domani è da vedere. «Niente legge delega, ma tavoli veloci, confronti chiusi entro il 20 agosto e poi via con i fatti», avverte Ivan Malavasi presidente portavoce di Rete Imprese Italia. Nel suo retroscena, Francesco Bei riferisce dei contatti tra Berlusconi e Draghi. Ieri il premier avrebbe telefonato anche a Bonanni «per chiedergli suggerimenti». L’allarme per l’economia è rosso. Nel frattempo crescono i rumors sulle dimissioni di Tremonti che si sente commissariato (in effetti…). Ieri ha comunque partecipato al Comitato per la stabilità, che alla fine ha emesso un comunicato che rinvia alle «tensioni derivanti da incertezze internazionali». Nervi saldi e molta calma, insomma: «il sistema bancario e finanziario italiano è solido, grazie anche all’azione tempestiva di rafforzamento delle condizioni patrimoniali e di liquidità delle banche», prosegue il comunicato. Sarà. Diverso il parere del Nobel Michael Spece: “Governo distratto, navigate a vista” è il titolo della sua intervista, nella quale avverte: «L’Italia si trova in questa situazione non per effetto contagio nell’eurozona o per il debito americano ma per responsabilità auto-inflitte: stanno venendo al pettine i nodi degli errori politici del vostro Paese». Una tesi che convince Massimo Riva che nel suo commento (“I consigli del Colle”) scrive: «Berlusconi è chiamato a svolgere un compito che egli avrebbe già dovuto eseguire neanche da mesi, ma addirittura da anni… Come se non bastasse questo ritardo irrimediabile, pervicacemente nascosto dietro la favola dei conti “messi in sicurezza”, il cavaliere si trova oggi azzoppato da una diaspora interna alla sua maggioranza e dalle polemiche con il suo ministro dell’Economia, che ne fanno un premier dimezzato e sostanzialmente impotente».

IL GIORNALE titola a tuta pagina “Berlusconi si gioca tutto”. L’editoriale è di Vittorio Feltri “Su Tremonti e non solo” e fa un riassunto dei motivi per cui il ministro dell’Economia Giulio Tremonti rischia di perdere la poltrona. Francesco Cramer firma invece “È il giorno di Berlusconi discorso a Borsa aperta per convincere i mercati”. Titolo e pezzo già superati dai fatti. Berlusconi parlerà a Borsa chiusa. Invece ecco come Cramer argomenta. Berlusconi parlerà alla Camera alle 15 e al Senato alle 17.30 «ore strategiche per le opposizioni, tanto che qualcuno sottolinea la malizia del presidente Fini nell’aver fissato l’orario dell’informativa del premier proprio a mercati aperti. Il discorso, a grandi linee, sarà tutto improntato allo «stile Obama»: apertura al confronto con le opposizioni, annuncio di un tavolo con le parti sociali, misure per far ripartire l’economia». C’è il rischio «che la minoranza ribatta che una grossa mano, proprio grazie alla moral suasion del Colle, è stata già data con l’approvazione sprint della manovra. Quindi ora basta. Ma il vero incubo del premier sta a piazza Affari. Qualora la borsa, dopo le parole del Cavaliere in Aula, dovesse ulteriormente precipitare, per le opposizioni sarebbe facile partire col j’accuse: “Siccome i mercati hanno bocciato il premier, il premier se ne vada”». La notizia più sconcertante però, alla luce della serietà della situazione, titola “L’Aula in ferie fino al 12 settembre: gli onorevoli vanno in pellegrinaggio”. Spiega Pier Francesco Borgia «Inizieranno domani, salvo imprevisti, le vacanze dei deputati, subito dopo il dibattito sull’informativa del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, previsto alle 15 in Aula alla Camera. I lavori di Montecitorio riprenderanno poi il 5 settembre, con le sedute delle Commissioni. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo, che questa mattina ha fissato il calendario di settembre. L’Aula della Camera riprenderà le sue sedute la settimana successiva, il 12 settembre. Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha spiegato che la decisione è stata frutto di una “valutazione seria”, dal momento che la prima settimana di settembre “circa un centinaio di parlamentari”, come tradizione, “fanno un pellegrinaggio. Per rispetto verso di loro abbiamo dunque ritenuto – ha spiegato Cicchitto – di iniziare le sedute dell’Aula la settimana successiva”. 170 tra deputati e senatori, infatti, andranno in Terra Santa dal 3 al 9 settembre. È dal 2004 che i parlamentari cattolici vanno in pellegrinaggio, un viaggio organizzato anche quest’anno dal vicepresidente della Camera Maurizio Lupi».

«Berlusconi crolla in borsa» è il titolo del servizio di due pagine che IL MANIFESTO dedica alla fragilissima situazione politica ed economica in cui si trova l’Italia. I protagonisti di queste ultime ore sono Berlusconi, Draghi e Napolitano. Con l’’ennesimo affondo di Piazza Affari, “peggiore borsa in Europa”, Il Manifesto spara a zero su Silvio mettendo in pagina 3 un articolo dal titolo inequivocabile: “Premier all’ultimo show”. Ieri Berlusconi ha riunito i suoi luogotenenti, e anche ‘traditori’ (Maroni e Tremonti) per discutere sul discorso che terrà oggi pomeriggio alla camera e poi al senato. Berlusconi vuole sfruttare l’appello di Napolitano alla “condivisione di responsabilità tra maggioranza e opposizione” con l’obiettivo di “focalizzare l’attenzione” sul Pd e cosi’ “fare ombra sulle difficoltà del governo”. Secondo, “più che i rischi internazionali – non è chiaro come i mercati accoglieranno l’intervento del premier, al cavaliere interessa cogliere l’occasione per provare a rilanciare la sua leaderdhip consumata”. Ma nel suo editoriale, Il Manifesto delinea “una tendenza certa: questo governo è morto e, quando c’è un morto, i vivi sono disposti a sbranarsi”. 

“Vola lo spread Btp-Bund, esame crescita per l’Italia”. È il titolo di apertura de IL SOLE 24 ORE che ovviamente dà ampio spazio a questo incrocio tra finanza, economia e politica. Il Punto di Stefano Folli parte in prima pagina e si intitola “Prova che il premier non può fallire”: «In un modo o nell’altro, oggi in Parlamento qualcosa cambierà. Difficile credere che dopo il discorso di Berlusconi e le repliche politiche tutto resterà come prima. O il presidente del Consiglio riuscirà a recuperare un po’ di credibilità – e dunque di autorità personale – o finirà per perderla del tutto. Una terza via non è plausibile. Ne deriva quindi che l’intervento di oggi, prima alla Camera e poi al Senato, si presenta fra i più difficili e cruciali della stagione berlusconiana. Una sorta di ultima spiaggia. Non a caso il presidente della Repubblica, che ha fortemente voluto questo passaggio parlamentare e che ieri ha di nuovo incontrato Draghi, ha fatto sapere di seguire con estrema attenzione quello che sta per accadere. La parola, dice Napolitano, spetta alle forze politiche «di maggioranza e di opposizione» e alle organizzazioni sociali. Peraltro tutti sanno che questo confronto, purtroppo quasi fuori tempo massimo, avviene mentre i mercati mordono l’Italia e la indeboliscono giorno dopo giorno. Il che accentua la responsabilità di Berlusconi e la carica di un drammatico senso di urgenza. Qui s’incontra il punto politico. Che cosa ci si attende dal presidente del Consiglio in un simile frangente? Due cose. La prima è che egli riesca a delineare una cornice di reale coesione politica: espressione «soft» per dire che è il momento dell’unità nazionale. Il che non significa un governo di grande coalizione, ma una convergenza parlamentare su un piano anti-crisi molto coraggioso, impopolare e concordato (almeno nelle sue linee di fondo) con l’opposizione più responsabile e le parti sociali. La seconda cosa è che Berlusconi cominci a indicare una serie di misure immediate, volte a rassicurare i mercati: misure che possono essere contenute in uno o più decreti e come tali messe ai voti subito. In modo da mettere tutti, maggioranza e opposizione, davanti a scelte precise».

“Crisi, è il giorno del giudizio”, annuncia a pagina 3 ITALIA OGGI. «Il discorso», anticipa il quotidiano del gruppo Class sarà incentrato sulla coesione nazionale, «verrà ribadita la linea della politica economica per il pareggio di bilancio entro il 2014». E se dovesse essere necessario «la manovra potrebbe essere anticipata in alcuni suoi punti, come il taglio della spesa pubblica, il taglio dei costi della politica e la riforma fiscale. Di certo rifiuterà l’ipotesi di elezioni e ribadirà che il governo è ben saldo è può contare su una solida maggioranza parlamentare». Scelte su cui si chiederà l’appoggio dell’opposizione, proprio «come i repubblicani che hanno sì trattato con durezza Barack Obama, ma alla fine hanno fatto prevalere l’interesse nazionale». 

AVVENIRE apre con il titolo “Serve più crescita” e sintetizza così la complessa situazione politica: «Napolitano chiede nuove misure in un altro giorno di passione per i mercati. Tremonti vola in Europa. Oggi Berlusconi alle Camere, “asse” con Draghi». I servizi interni, da pagina 8 a pagina 11, partono dall’attacco all’Italia e dalla nuova giornata di passione per i mercati finanziari: «Si vendono le azioni degli istituti di credito per colpire i titoli di Stato italiani: ecco la strategia messa in atto dagli speculatori per affossare Piazza Affari». Diego Motta intervista l’ex sottosegretario al Tesoro Piero Giarda secondo cui «è un errore rinviare tutto al 2014». «La speculazione da sola non è sufficiente per affossare i governi, ma se i governi ci mettono del loro…» sostiene Giarda. E ancora: «Tremonti lasciato solo, manca una leadership. Ci sono similitudini con la bufera del 1992». A pagina 9 il “pressing di Napolitano”, il suo incontro con Draghi e il monito “La manovra non basta, va integrata”. AVVENIRE sottolinea che «Il capo dello Stato richiama al confronto tra le forze politiche (di governo e di opposizione” e le parti sociali. Poi parte (in traghetto) per Stromboli». A pagina 10 un articolo sui costi della politica parla dello scontro sui vitalizi per i parlamentari. Definita “inammissibile” la proposta retroattiva dell’Italia dei Valori – sostituire i vitalizi con un sistema previdenziale erogato dall’Inps – che ha “stizzito” tutti, compreso il presidente della Camera Fini. Infine a pagina 11 Marco Iasevoli parla della strategia “in due fasi” di Berlusconi che oggi parla alle Camere: «La prima, con un discorso “sobrio e rassicurante” in cui confermare che il Paese e il governo tengono… La seconda fase, invece, è pronta a scattare se la speculazione, nei giorni successivi al suo discorso dovesse sferrare un attacco forsennato: in quel caso, il premier convocherebbe d’urgenza un Consiglio dei ministri chiamato a definire “misure straordinarie”, a partire da un possibile innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni, da una complessiva riforma della previdenza e dall’anticipo di tagli previsti nel biennio 2013-1014». Scettico il segretario del Pd Bersani: “Non racconti la solita favola”. Taglio basso sul “giallo” nella Lega e sull’idea, smentita dallo stesso Maroni, che i “maroniani” oggi disertino la Camera.

“Crisi, l’allarme di Napolitano”, LA STAMPA sceglie questo come titolo di prima pagina mettendo in evidenza la crisi delle borse: «bruciano 100 miliardi», si legge nell’occhiello. E nel sommario: «Il presidente vede Draghi e chiede al governo norme per la crescita e confronto con le parti sociali. Oggi Berlusconi interviene in Parlamento. Forse arriva la tassa sul fumo, sostituirà i ticket sanitari». In un retroscena a pagina 2 Ugo Magri scrive dei contraccolpi delle dichiarazioni del premier sulle borse: «I consigli del numero uno di Bankitalia: ecco le cose da non dire» recita il sommario. «Indubbiamente il premier crea delle aspettative. Gli operatori finanziari scommettono su un annuncio di quelli forti» scrive Magri. Più facile che il premier cerchi qualche «tesoretto» nascosto da Tremonti, continua il pezzo, un fondo al quale attingere per alimentare la crescita e non presentarsi domani a mani vuote nell’incontro con le parti sociali. Secondo le informazioni in possesso de LA STAMPA, nel colloquio con Draghi Berlusconi avrebbe discusso anche delle possibilità di un dopo-Tremonti. A pagina 5 LA STAMPA apre il dibattito: “Berlusconi calmerà i mercati?”. Secondo l’economista Jean-Paul Fitoussi non potrà fare nulla, perché è l’Unione europea che deve muoversi; secondo Paolo Savona, presidente del fondo interbancario di tutela dei depositi, deve dimostrare che il governo è compatto. Per Sergio Romano, ambasciatore, il problema è che all’estero Berlusconi ha perso troppa credibilità, più duro il politologo Giovanni Sartori: «E’ tardi: per pensare a sé ha dimenticato il Paese».

E inoltre sui giornali di oggi:

ISLAM
IL SOLE 24 ORE – A commento del primo via libera alla Camera sul divieto di Burqa un’analisi di Karima Moual dal titolo “La vera sfida contro la barbarie è nelle politiche di integrazione”: «La lotta che si sta attuando è più che altro simbolica e folcloristica, visto che di emergenza non si tratta. Ancora una volta in tema di immigrazione si preferisce fare una politica di slogan piuttosto che una politica che abbia il polso di quella che è la realtà degli immigrati in Italia. Combattere le usanze arcaiche e discriminatorie significa innanzitutto lavorare per l’integrazione: a cominciare dal riconoscimento dei figli nati in Italia e dalla crescita culturale dei tanti mariti e padri padroni. Questa è integrazione. Altro che 30 donne con il Niqab (per di più italiane convertite). Il vero burqa è quello che si continua ancora a mettere sul dossier immigrazione».

SIRIA
AVVENIRE – Intervista al ministro Frattini sulla crisi siriana. “Fermare i massacri: mettiamo Assad all’angolo” è il titolo del richiamo in prima. A pagina 5 il ministro spiega le decisioni prese dalla Farnesina, cominciando dal gelo sceso nei rapporti con Damasco. Il governo italiano, primo nella Ue, ha richiamato l’ambasciatore Achille Amerio per protestare con forza contro la spietata repressione dei civili in Siria. «Crediamo che si debba arrivare a una risoluzione delle Nazioni Unite che imponga al regime di terminare una repressione cruenta», dice Frattini, che parla anche del sostegno ai cristiani perseguitati in Iraq e di un primo volo di aiuti verso Mogadiscio con l’intenzione di incrementare l’impegno.

SCUOLA
AVVENIRE – A pagina 14 il “decreto della discordia” sulle 30 mila assunzioni che  scontenta tutti, precari e neolaureati. Attesa anche per i corsi abilitanti.

ADOZIONI
AVVENIRE – “Le adozioni? Gratuite. O nessuno le chiederà più”: a pagina 15 si parla della proposta del presidente Aibi, Griffini, per favorire la cultura dell’accoglienza e pubblica la mappa dei principali paesi di provenienza dei 4.310 bambini adottati nel 2010.  Al convegno dell’Associazione Amici dei bambini anche il dramma dei minori abbandonati che aumentano di quattro milioni ogni anno; oggi sono 164 milioni in tutto il mondo.  


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