Mondo

Italia seconda solo agli Usa

Quasi 4mila i minori adottati. Domande giù, Russia capofila dei paesi di provenienza, Cifa ente leader

di Benedetta Verrini

«Con 3.964 minori adottati nel periodo 1 gennaio 31 dicembre 2009, l’Italia si conferma leader mondiale nelle adozioni internazionali, seconda soltanto agli USA che, però, nel 2009 hanno avuto una flessione del numero di adozioni pari al 27%». Così il senatore Carlo Giovanardi, presidente della Commissione Adozioni Internazionali, commenta i dati “di bilancio”, diffusi dalla Commissione, relativi al 2009.

Il risultato italiano, 3.964 minori a fronte del 3.975 del 2008, «conferma una sostanziale stabilità del numero di adozioni concluse dall’Italia, malgrado le criticità dovute alle trasformazioni  interne in corso in paesi come Vietnam, Nepal e Cambogia».

“Mentre si collabora con le autorità di tali paesi per sostenerli nel superamento delle criticità organizzative interne”, si legge in un comunicato stampa, “la Commissione per le Adozioni Internazionali ha sviluppato un’intensa attività internazionale che ha portato all’entrata in vigore, il 27.11.2009, dell’accordo bilaterale con la Federazione Russa, all’ingresso dei primi 23 minori dalla Cina  e  alla positiva conclusione del Forum Panafricano svoltasi in Burkina Faso dal 6 al 9 dicembre 2009”.

Vediamo allora il primo estratto del rapporto statistico Cai relativo al 2009, che entro un mese sarà completato con tutti i dati.

 Sud-Nord, quasi un sorpasso

Se il 2009 segna un leggero calo delle 3.082 coppie adottanti (nel 2008 erano 3.165), il dato davvero significativo è dato dalla rimonta delle regioni del Sud rispetto al Nord.

E’ l’anno della scivolata della Lombardia, che passa dal 22,5% di coppie adottanti al 18,8%. Il decremento, però, viene compensato proprio dalle regioni del Sud: l’area del meridione (isole comprese) porta le coppie adottanti dal 24,8% al 28,2%, con Calabria, Molise e Basilicata a trainare la corsa delle nuove famiglie adottive del meridione.

Il boom della Russia (e del Cifa)

Per quanto riguarda i minori, il 2009 si chiude con 3.964 bambini adottati, appena 13 in meno dell’anno 2008. Se dunque il dato complessivo mostra una sostanziale stabilità, la Commissione Adozioni rileva che nel periodo luglio-dicembre 2009 si è registrata comunque una drastica flessione rispetto allo stesso semestre del 2008: meno 9,5%.

I 5 maggiori paesi di provenienza del 2009 sono la Federazione Russa (da cui provengono ben 704 minori adottati), che rispetto al 2008 supera l’Ucraina, seguita da Colombia, Etiopia e Brasile.

L’ente che ha concluso più adozioni nel 2009 è il Cifa, con 340 minori autorizzati all’ingresso. E’ seguito (a distanza) da L’Airone (188), Ariete (181), AiBi (141), Ciai (141).

Il dossier Cai ricorda che il 2009 è stato segnato dal “forte rallentamento” delle adozioni in Vietnam, dai blocchi in Nepal e Cambogia, dal sostanziale fermo di Bolivia e Moldova, paesi che da due anni non procedono al riaccredita mento degli enti stranieri.

Crisi di domande

Per quanto riguarda la disponibilità ad accogliere un bambino, la Cai conferma le notizie recenti su un andamento decrescente delle domande d’adozione presso i tribunali italiani. Ma il fenomeno appare disancorato dalla crisi economica, dal momento che la flessione si è registrata già nel 2007, anno in cui le richieste sono state 6.867 contro il picco storico del 2004, in cui si registrarono 8.274 domande.

Stesso andamento, ovviamente, per i decreti d’idoneità: passati da 6.237 nel 2006, dovrebbero essere (i dati sono ancora parziali) circa 5.100 nel 2009.

Impressionante il dato sull’effettivo utilizzo dei decreti d’idoneità: nel triennio 2006-2009 circa il 35% del totale non è stato seguito dal conferimento d’incarico a un ente autorizzato. Ciò significa che la coppia ha rinunciato al progetto adottivo all’estero.

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