Cultura

Italia, record negativo di riciclo della piccola elettronica

di Redazione

La raccolta e il riciclo di Paed (Piccoli apparecchi elettronici domestici) in Italia è tra le più basse dell’intero comparto dei rifiuti di Apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti Raee. Nel 2010 a fronte di un immesso sul mercato di 220.000 tonnellate sono stati avviati al riciclo circa 37.000 tonnellate di rifiuti Paed. E’ quanto emerge da uno studio realizzato da ReMedia e Gfk Eurisko, in collaborazione con Assoraee e Remade in Italy secondo cui il tasso di raccolta dei Paed è tra i più bassi d’Europa: 16,8% contro 26%. Mentre la media di raccolta in Ue è di 1kg ogni 4 acquistati, l’Italia si ferma a 1kg ogni 6

”Si tratta del primo studio effettuato in Italia sul raggruppamento Raee chiamato R4” – dichiara Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia – ”quello che contiene le categorie merceologiche a cui appartengono i Paed e su cui il consorzio ha deciso dedicare particolare attenzione. Si tratta infatti – prosegue Bonato – di beni di consumo quali piccoli elettrodomestici per la cura della casa e della persona, personal computer, stampanti, telefoni e cellulari, prodotti per l’home video e la riproduzione musicali, giochi elettronici ed elettroutensili molto diffusi nelle case degli italiani”.

Dallo studio emerge che gli italiani sono grandi consumatori di Paed. Metà della popolazione adulta – circa 23 milioni di individui – acquista mediamente oltre 2 apparecchi in un anno con una prevalenza di cellulari, piccoli elettrodomestici, computer e stampanti. Negli ultimi dodici mesi, il 37% della popolazione adulta si è disfatto di un piccolo dispositivo elettronico o un piccolo elettrodomestico, trovandosi a doverne gestire l’eliminazione. Dei 19 milioni di persone che hanno ”buttato” un Paed, solo 8,5 milioni – pari al 42% – hanno adottato un comportamento virtuoso, portando l’apparecchio a fine vita in una piazzola ecologica o chiedendone il ritiro al negoziante. La maggior parte dei cittadini è invece incappata in errori evidenti come gettare il vecchio dispositivo insieme agli altri rifiuti (3,6 milioni) o tenerlo da parte, inutilizzato (5 milioni)

Grandi consumatori ma poco ricicolatori. La raccolta di questi piccoli oggetti a fine vita è più debole rispetto agli altri prodotti, segnando ben 10 punti in meno rispetto alla media nazionale dell’intero comparto Raee (pari al 26%), ma è comunque in crescita del 21% rispetto all’anno precedente. La raccolta è positiva soprattutto al Nord, dove si raccoglie il 70% dei Paed totali, mentre Centro e Sud faticano.

 

Dalle 37.000 tonnellate di rifiuti di Paed riciclate, sono state ricavate ben 34.000 tonnellate di materiali (il 92%). Le frazioni quantitativamente più rilevanti sono il Ferro e la Plastica, entrambe sopra il 35%. Lo smaltimento di schede e cavi ha consentito di riciclare importanti quantità di metalli quali rame, oro, argento, alluminio e palladio. Il valore economico complessivo di queste risorse recuperate nel 2010 può essere stimato in circa 23,6 milioni di euro. Per quanto riguarda i benefici ambientali, nel 2010 sono state risparmiate 26.300 tonnellate di Tep ed evitate 54.000 tonnellate di CO2.

Dal punto di vista ambientale, se si riuscisse a raccogliere e riciclare il 100% dei PAED smaltiti dagli italiani, i benefici ambientali sarebbero ancor più significativi: 60.000 Tep risparmiate, pari al consumo energetico di una città di 19.762 abitanti; 120.000 tonnellate equivalenti di CO2 evitate, pari a 73.778 automobili con percorrenza media annua di 12.000 km; 7 nuovi impianti da realizzare, pari a 395 nuovi occupati nel settore; oltre 76.400t di materie prime seconde recuperate, di cui 26.350 t di ferro, pari a quasi 4 volte il peso della Tour Eiffel.

 

 

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