Italia (quasi) promossa in progresso sociale

Le solite Norvegia e Svezia sono prime, i tristemente ultimi della classe sono Ciad e Repubblica Centrafricana. Ecco in pillole la classifica del Social Progress Index presentato due anni fa dal professore di Harvard Michael Porter in occasione del Forum Mondiale Skoll, che non considera innanzitutto la ricchezza – altrimenti gli Stati Uniti sarebbero primi, e invece sono al 16esimo posto – ma altri fattori che impattano maggiormente sulla vita quotidiana delle persone e che costituiscono perciò il vero progresso sociale. In particolare, se il Pil non rientra assolutamente tra i criteri, si tiene conto invece di elementi quali il tasso di mortalità materna, l'accesso alla rete idrica e ai servizi sanitati di base, alfabetizzazione degli adulti e la tolleranza religiosa. Ma anche la percentuale di obesi, la disuguaglianza tra ricchi e poveri,  la sicurezza, la protezione dell'ambiente e le opportunità di salire la scala sociale.

Il nostro paese, che si piazza 31esimo (e quindi nella fascia alta, anche se non altissima, della classifica generale), è carente proprio in questi due ultimi aspetti, e in particolare secondo l'indagine non garantisce le stesse opportunità a tutti i cittadini. Molto meglio di noi fanno paesi vicini, come la Germania che è 14esima, la Francia e la Spagna, rispettivamente al 21esimo e 20esimo posto, mentre il Regno Unito è 11esimo.
La classifica completa si trova qui.