Sostenibilità

Italia: Melilli, la Maastricht dell’Ambiente?

Il piccolo comune siciliano potrebbe diventare il polo a difesa dell'ambiente

di Redazione

Un piccolo comune della Sicilia, Melilli, in provincia di Siracusa, dove e’ situato uno dei maggiori poli petrolchimici in Italia, si candida a diventare la Maastricht dell’Ambiente e guida una vera e propria crociata per tutelare tutti quei territori messi a rischio dalla presenza di grandi aree industriali. ”Melilli vuole diventare come una vera e propria Maastricht dell’ambiente, al centro di una rete nazionale ed europea per il monitoraggio e la tutela di tutti quei territori a rischio disastro ambientale”. L’iniziativa viene lanciata dal Sindaco di Melilli, Giuseppe Sorbello, gia’ definito dai media e dagli addetti ai lavori come il Sindaco Robin Hood per aver bloccato l’accesso della baia di Augusta alle petroliere.

Da anni, infatti, si batte per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini del Comune di Melilli e dei territori posti al centro dell’area petrolchimica siracusana, non esitando a schierarsi contro i colossi industriali. ”L’ambiente e la sua tutela non hanno una tessera di partito, non appartengono ad uno schieramento politico, non sono una proprieta’ della maggioranza o dell’opposizione. L’ambiente e’ dei cittadini, e’ un diritto che andrebbe inserito nella Costituzione, tra i principi fondamentali – continua il sindaco Sorbello – . E per rendere concreta questa tutela, a partire dall’Italia, non esiteremo a coinvolgere i Comuni, le Regioni, a partire da quella Siciliana, i Ministeri dell’Ambiente, della Salute e delle Attivita’ Produttive, oltre alle Universita’ per creare una rete di controllo e di tutela dell’ambiente e del territorio dove sono state create le grandi aree industriali”.

Ma quali i motivi di questo allarme e della necessita’ di intervenire cosi’ urgentemente? ”Come evidenziano tutti gli esperti del settore, dalle universita’ agli organismi territoriali, in Italia mancano studi approfonditi sugli effetti di questi grandi insediamenti industriali – continua il sindaco Sorbello -. Nel tempo si e’ ignorato il problema e i costi, in termini di danni ambientali e rischi per la salute legati alla presenza di un’area industriale, sono stati caricati su chi vive e lavora su quei territori”. ”Oggi – aggiunge – si parla di controllo delle emissioni nocive, del protocollo di Kyoto, del cambiamento globale del clima, ma pochi ricordano disastri come quello di Seveso. Anche in Italia si lanciano allarmi, ma si dimentica che l’ultimo studio sulla salute di chi vive nelle aree industriali si basa su dati di quasi 20 anni fa (quinquennio tra il 1990 e il 1994), come quello realizzato dal Centro Europeo Ambiente e Salute dell’OMS su 15 aree ad alto rischio di crisi ambientale. Uno studio che gia’ allora aveva evidenziato una maggior incidenza di morti e di patologie, tra cui quelle tumorali, tra chi abita in tali aree, rispetto alla media nazionale”.

Ed e’ proprio per promuovere studi sull’intero settore, iniziative a tutela della salute pubblica e per scongiurare nuove Seveso, che il comune di Melilli e’ stato uno dei primi comuni in Italia ad aver realizzato ”Agenda 21”, un forum di discussione sulle problematiche ambientali e si sta preparando alla stesura del Pal, il piano di azione locale. Non solo ha dato vita ad un Osservatorio per la tutela dell’aria, del territorio e del mare con l’obiettivo di realizzare studi e ricerche al servizio delle persone, della citta’ e dell’intera area.


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