Volontariato

Italia: il governo si impegna contro cluster bombs

A meno di un mese dalla Conferenza di Oslo, l’Italia conferma la propria volontà di non lasciare spazio ad una nuova emergenza umanitaria causata dalle cluster bombs.

di Paolo Manzo

Una nuova risoluzione per la messa al bando delle cluster bombs è stata recentemente approvata dalla Commissione Difesa della Camera su proposta del Presidente Roberta Pinotti.

La Risoluzione impegna il Governo sotto un triplice aspetto: l?inibizione dell?uso delle cluster bombs da parte delle forze armate nelle missioni internazionali, la ratifica del Protocollo V annesso alla Convenzione sulla proibizione e la limitazione dell?uso di alcune armi convenzionali (CCW) ed infine promuovere un?azione diplomatica per la creazione di un protocollo VI che vieti la produzione, lo stoccaggio e l?uso delle munizioni cluster.

?La Risoluzione approvata dalla Commissione Difesa, lancia un significativo segnale da parte dell?Italia prima della conferenza di Oslo ? sostiene Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana contro le Mine ? ciò difatti conferma la volontà di un impegno concreto affinché la spinosa questione relativa alle munizioni cluster venga seriamente affrontata tra meno di un mese durante la Conferenza promossa dal Governo norvegese per sondare la possibilità di un Trattato per la Messa al bando delle Cluster bombs. ?Inoltre ? prosegue Schiavello ? accogliamo con soddisfazione l?inserimento all?interno della Risoluzione Pinotti, del riferimento al progetto di legge di iniziativa parlamentare che estende la normativa vigente anche alle munizioni cluster. Una rapida approvazione delle modifiche alla legge sulle mine antipersona sarebbe il giusto segnale da parte dell?Italia affinché venga vietato l?uso di armi che violano le norme di diritto internazionale umanitario a protezione delle popolazioni civili?

Riguardo invece all?adozione di un nuovo protocollo la Campagna italiana contro le Mine per voce di Schiavello sottolinea – ?Siamo scettici e sfiduciati invece sulla possibilità di discutere il problema umanitario all?interno di un VI protocollo CCW, poiché dopo ben 5 anni di discussioni il CCW (Convenzione sull?uso d?armi convenzionali) non ha prodotto nessun effetto sulle cluster bombs malgrado il V protocollo affrontasse di già il problema degli ordigni inesplosi. I percorsi diplomatici dedicati al disarmo non si sono adeguati ai ritmi delle guerre che continuano ad affliggere con frequenza allarmante questo pianeta. In tempi di guerra non si può procedere all?approvazione di convenzioni/protocolli che salvaguardino i diritti umani con la stessa tempistica riservata ai momenti di pace . Gli strumenti di difesa dei diritti umani, se non in grado di rispondere con tempistiche credibili, rimangono l?anticamera del ?non fatto?. I numeri delle vittime e le violazioni del diritto umanitario vigente dovrebbero essere già dati esaustivi. Rimane inaccettabile il fatto che tale lentezza si trasformi in un numero tragicamente crescente di morti e mutilati.

Un Trattato di messa al bando delle cluster bombs sulle orme della Convezione di Ottawa ci sembra l?unica strada percorribile e credibile.?


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