Formazione

500 anni dopo Cristoforo Colombo, un’altra savonese alla scoperta dell’America

di Davide Pesce

Tra gli storici qualcuno sostiene che Cristoforo Colombo sia nato a Savona, la maggioranza invece afferma che il grande navigatore è nato a Genova. Tutti concordano però che le origini della sua famiglia fossero savonesi.
Su Chiara Anselmo invece non abbiamo dubbi: è savonese e partirà dall’Italia giovedì 23 agosto (Colombo invece il 3 agosto 1492 da Palos) e andrà in Repubblica Dominicana, vivrà là un intero anno per frequentare il quarto anno di liceo, calpestando le stesse terre che 500 anni fa furono scoperte dal suo conterraneo.
Non sa ancora se il suo volo sarà diretto fino a Santo Domingo, oppure, come il navigatore ligure alle Canarie, farà tappa a Madrid o Francoforte. Sicuramente il viaggio sarà più confortevole e non arriverà il 12 ottobre, ma nel giro di 12 ore.
Chiara ha 17 anni, 1D del Liceo Classico Gabriello Chiabrera di Savona, farà un’esperienza unica che forse cambierà la sua vita come quella di altri 1500 giovani italiani delle scuole secondarie che quest’anno partono grazie all’associazione Intercultura.
Per il prossimo anno scolastico abbandonerà lo studio del latino e greco antico per migliorare e perfezionare lo spagnolo; frequenterà il quarto anno delle scuole secondarie dominicane in una classe “normale” come riferisce lei, in lingua spagnola, con compagni di banco che si conoscono già da anni, tutti dominicani.
Studierà sui loro libri, seguirà i loro programmi scolastici, sarà interrogata dalle loro insegnati, esattamente come gli altri compagni. L’unica cosa che si eviterà sono i compiti di queste vacanze estive, sostituiti da un ripasso generale della lingua spagnola.
Chiara è determinata, sono due anni che insiste con la famiglia, dapprima un po’ diffidente e preoccupata, per provare questa esperienza e a poco a poco è riuscita a convincerli. La mediazione è arrivata sulla destinazione: lei voleva imparare lo spagnolo ma non tutti gli stati sono gemellati, in Argentina c’era già stata, il Costarica non rientrava nella sua fascia d’età, il Messico, la Bolivia, e il Venezuela sono stati giudicati troppo pericolosi, la Repubblica Dominicana è stata la scelta definitiva.
Già l’anno scorso, sempre con Intercultura, è stata a Paranà a nord di Buenos Aires in Argentina, per 5 settimane per frequentare un corso di lingua, per iniziare ad ambientarsi nella cultura sudamericana e per familiarizzare con le situazioni che vivrà all’estero.
Resterà lontano da casa fino a inizio luglio 2014, non ritornerà mai in Italia per un anno intero, passerà il Natale, la Pasqua e il suo compleanno all’estero con una nuova famiglia, magari con fratelli maggiori o minori, lei che è figlia unica.
“I primi mesi saranno dedicati soprattutto allo studio per mettersi alla pari con il programma e avere confidenza con la nuova lingua, poi ci saranno i test intermedi durante l’anno, l’esame del primo quadrimestre e l’esame finale a giugno che è anche l’esame di maturità per i dominicani e quindi anche per me: se lo supererò sarà il mio primo diploma all’estero, mentre la maturità classica in Italia la prenderò solo nel 2015”.
Michela e Franco, i genitori di Chiara ora sono più tranquilli e fiduciosi: hanno accompagnato Chiara alle selezioni, da dicembre seguono l’iter burocratico con il supporto di Intercultura, hanno incontrato i volontari dell’associazione pronti a rispondere a mille domande e parlato con i ragazzi che in questi anni hanno beneficiato di questa opportunità.
Chiara è raggiante e freme dalla voglia di partire. “Vado a vivere per un anno all’estero, farò nuove amicizie, imparerò lo spagnolo, conoscerò un posto diverso da casa mia con culture e punti di vista che mi aiuteranno a crescere, fare esperienza e imparare a conoscere me stessa in un modo diverso e più profondo”.
I costi sostenuti dalle famiglie possono variare a seconda delle destinazioni e comprendono il biglietto aperto, l’assicurazione, l’assistenza sanitaria e il supporto dei volontari che mettono a disposizione la loro esperienza; in Repubblica Dominicana sarà garantito il vitto e l’alloggio.
Ai programmi di Intercultura si può accedere pagando un contributo per le spese oppure beneficiando di una delle centinaia di borse di studio totali o parziali messe a disposizione dall’associazione o da aziende, enti e banche italiane.
Ho chiesto a Chiara di tenermi aggiornato su tutto quello che le accadrà, così, fra un po’ di mesi, insieme a lei vi racconteremo di questa avventura con la speranza di catturare l’attenzione di altri ragazzi e la disponibilità dei loro genitori nel lasciarli partire.

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