Economia

«Il Sud vince se scommette su territorio e comunità»

Alessandro Marinelli ha presentato in anteprima “Il Tesoro del Sud. Viaggio nel Paese che cambia”, documentario prodotto da Fondazione con il Sud

di Redazione

Dai delfini del Golfo di Taranto che tracciano una nuova rotta per i cittadini, agli adolescenti persi nel centro di Palemo che trovano uno spazio per tornare a crescere, ai lavoratori senza futuro di un paese della Calabria che riprendono in mano la propria vita, passando per le iniziative di welfare non assistenziale nel beneventano, fino all'impegno firmato Goel di rigenerazione sociale, di lotta, di resistenza alla criminalità organizzata. Senza tralasciare Messina e i suoi progetti di economia circolare: obiettivo, emancipare le comunità. Storie di riscatto di comunità locali, decise a portare avanti la propria visione orientata al cambiamento del territorio, attraverso l’azione di organizzazioni di terzo settore. È un po' questo è il filo conduttore del documentario ambientato tra Calabria, Puglia, Campania e Sicilia, girato da Alessandro Marinelli, 46 anni, calabrese di Taurianova (Reggio Calabria), in collaborazione in qualità di coautrice con Simona Messina, e prodotto da Fondazione con il Sud. Storie diverse e singolari, unite da visioni comuni in cui l’azione propositiva di un gruppo diventa contagiosa e influenza le comunità e i territori, generando nuove opportunità di cambiamento. «Dai loro racconti – sottolinea Marinelli – è emersa la dignità e la forza di una comunità che ama la propria terra e crede che rimanere sul proprio territorio, avviando iniziative di welfare sociale e solidale, sia l’unica strada possibile per restituire dignità e speranza alle comunità del sud Italia. Per me dunque è stato facile approcciare a questo progetto perché condividevo le motivazioni e le lotte di questi personaggi». Lo abbiamo incontrato durante l'anteprima del documentario.

Marinelli, come avete scelto le storie che avete raccontato?

Insieme a Fondazione con il Sud abbiamo cercato storie rappresentative del lavoro della fondazione, che non fossero troppo note e che fossero vicende di coraggio, forza, resistenza, rivicita. Il tema comune? I protagonisti del filmato scommettevano sui loro territori, cercando di cambiarli, anche lottando contro fenomeni di criminalità molto forti. Penso al progetto Goel in Calabria e al suo scontro con la 'Ndrangheta.

Ho pensato questo documentario come un viaggio. Ho inserito tante riprese aeree per raccontare i luoghi e le bellezze del Sud. Il paesaggio è sicuramente co-protagonista

Alessandro Marinelli

Dunque la scommessa. Raccontiamo i progetti in questa chiave?

Il progetto Sale della Terra di Benevento, così come la Nuova Cooperazione Organizzata di Caserta, puntano a ridare nuovo valore alla Terra, cercando di far lavorare gli ultimi, che poi vuol dire ridare loro dignità. Moretti ricorda nel filmato che il welfare è come il sale: deve essere messo nella misura giusta. Concretamente il Sale della Terra ha organizzato a Campolattaro un albergo diffuso, dove lavorano persone fragili. La Nuova Cooperazione Organizzata di Caserta fa un lavoro analogo e in più si occupa di beni confiscati.

La Fondazione vuole mettere in luce un Sud diverso, che prova ad attivarsi e a cambiare le cose. Soprattutto, che cerca di farlo mettendosi insieme: perché nessuno da solo è in grado di innovare la cultura e superare le resistenze oggettive, che pure ci sono. Alla fine i progetti che abbiamo raccontato innescano sviluppo economico

Stefano Consiglio, presidente della Fondazione con il Sud

Taranto?

La vicenda di Taranto è emblematica. Il progetto Ketos vuole promuovere insieme il turismo e la tutela ambientale. Ho scoperto che nel Golfo passano più delfini che in altre parti d'Europa (per via della conformazione del fondale). Tu penseresti mai a Taranto come ad una città turistica? Ebbene i ragazzi del progetto portano i turisti in barca a conoscere i cetacei. Un progetto in controtendenza rispetto a quello che è sempre stato fatto nella città.

La scommessa di Palermo?

Una storia molto forte. In un quartiere come la Zisa, dove la criminalità è molto forte, il Centro Tau riesce a dare delle risposte al territorio e offre ai giovani una speranza. In che modo? Offrendo servizi, facendo conoscere la bellezza della città, portando i ragazzi a teatro. Offrendo insomma opportunità di cambiamento. E poi Francesco Di Giovanni, presidente del centro, lo dice chiaro: il più grande tesoro del Sud sono i ragazzi.

Come ti ha cambiato questo lavoro sul Sud?

Ho capito che è possibile farcela. Ci sono persone che credono nel cambiamento. Un cambiamento che è in atto, già c'è e che deve essere però raccontato. Poi, questa narrazione deve funzionare da volano, in una sorta di contaminazione.

Marinelli, qual è il tesoro del Sud?

È la comunità. Anzi, le comunità, la loro capacità di unire le forze e combattere.

I progetti nel dettaglio

Benevento, il Sale della Terra di Angelo Moretti. A Benevento Marinelli stringe il fuoco su Angelo Moretti e il suo progetto Sale della terra che nasce come un consorzio di varie cooperative che seguono percorsi di inclusione sociale, welfare di comunità, imprenditoria, fattoria sociale e albergo diffuso. I diversi percorsi mirano alla rivalutazione del territorio attraverso la coesione sociale che mette al centro la persona. «Siamo i chicchi di sale che ogni giorno si fanno seme nella terra feconda dell’incontro con la differenza e con la diversità» racconta Angelo Moretti nel corso del filmato. Attraverso la valorizzazione delle terre abbandonate e i percorsi di riabilitazione e inserimento nel mondo del lavoro il progetto intende garantire la giusta dignità alle persone, mentre il welfare che proviene dall’economia sociale vuole creare una cittadinanza attiva e responsabile.

Taranto, il progetto Ketos. Il Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei, concepito e gestito dalla Jonian Dolphin Conservation, guarda a Taranto come contesto ideale per lo sviluppo legato alla’economia del mare (la cosiddetta blue economy), declinato in quattro direttrici di sostenibilità: economica sociale, ambientale e culturale. Protagonista della storia è Carmelo Fanizza, fondatore della Jonian Dolphin Conservation e biologo marino. Dopo aver lavorato in giro per il mondo, Carmelo ha deciso di tornare a casa, nel Golfo di Taranto, e di investire, insieme a un gruppo di organizzazioni salentine, sulla risorsa marina e sui cetacei per generare una nuova visione della città di Taranto.

La Nuova Cooperazione Organizzata di Caserta. A Caserta, si racconta della Nuova Cooperazione Organizzata, comitato che nasce a qualche anno dall’assassinio di Don Giuseppe Diana e, attraverso la memoria del sacerdote, mira a diffondere nuovi modelli comunitari. In sintesi, la risposta civile alla violenza si organizza attraverso la rivalutazione del territorio, con l’agricoltura, offrendo percorsi di capacitazione, di riappropriazione non solo in senso fisico, come può essere il bene confiscato alle mafie, ma anche semantico, ridando nuovi significati a parole che in passato non potevano essere pronunciate. La Nuova Cooperazione Organizzata è soprattutto un consorzio di associazioni che accompagna numerose imprese non profit che spaziano dal frantoio Nata terra alla Fattoria sociale Fuori di zucca dove si coltivano olive e ortaggi, legumi e uve da vino che vengono poi commercializzate attraverso i “pacchi della camorra”, una confezione di prodotti tipici coltivati nei territori confiscati.

Palermo, il Centro Tau. A Palermo si racconta il Centro Tau, una realtà nata da più di 30 anni per dare un’alternativa valida alla strada ai giovani che si trovano a vivere nel quartiere periferico della Zisa. L’associazione “Inventare Insieme” lavora all’interno di questo spazio ed elabora una serie di attività di formazione che contemplano lezioni di musica, arte, sport, lingue straniere, tutte orientate a fornire una preparazione variegata ai ragazzi del quartiere. Francesco Di Giovanni, presidente del centro, punta sui ragazzi nei quali vede quel tesoro nascosto e pone in loro la speranza di risollevare il quartiere dalla crisi sociale e culturale in cui versa. Con lui gli educatori, tra cui Marco Mondino e Manfredi Sanfilippo, mettono in pratica percorsi di contrasto alla povertà educativa, utilizzando il linguaggio dell’arte, della poesia e della letteratura come strumenti per acquisire una consapevolezza diversa di se stessi e del proprio patrimonio culturale.

Messina, metamorfosi urbane e comunità sostenibili. A Messina c’è Gaetano Giunta, fondatore di una comunità che ha dato vita alla Fondazione di Messina con l’obiettivo di promuovere metamorfosi urbane e sociali attraverso la creazione di comunità sostenibili e solidali. In 10 anni la Fondazione ha realizzato progetti di riqualificazione urbana, come quello del complesso monumentale di Capo Peloro, per decenni discarica abusiva e luogo di spaccio e che oggi ospita il Parco internazionale Horcynus Orca. Attraverso la comunità si concretizzano progetti che abbracciano l’arte, la produzione di energia elettrica, i prodotti locali, l’innovazione tecnologica e la valorizzazione delle capacità imprenditoriali, come l l'impresa dei lavoratori dell’ex birrificio Messina che decidono di unirsi e di riappropriarsi della loro dignità rimettendo in piedi lo stabilimento di cui curano con successo la gestione oltre che la produzione.

Calabria, il gruppo Goel. In Calabria, Vincenzo Linarello apre le porte del gruppo Goel, il cui obiettivo è aiutare la Calabria a rinascere. Il gruppo dal 2003 ha avviato un percorso che coinvolge le comunità locali verso il riscatto della propria terra e della propria libertà. Altro aspetto che caratterizza Goel è l’aver strutturato un progetto innovativo che prende il nome di Goel Bio e coinvolge tutti quegli imprenditori, vittime delle angherie mafiose, che erano costretti a vendere le arance a prezzi insostenibili per i costi di manodopera. Grazie alla protezione della cooperativa queste imprese sono state aiutate ad organizzarsi in una rete promuovendo l’agricoltura sostenibile.

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