Non profit

Una casa per i bombi: da Pachino la miglior mini-impresa scolastica d’Italia

All'Università Bocconi di Milano si sono svolti i Campionati Nazionali dell'Imprenditorialità, organizzati da Junior Achievement Italia per fare incontrare e dare una vetrina alle migliori mini-imprese nate sui banchi di scuola. In finale sono arrivate in 60, fra cui anche un'azienda che produce il "caviale di mare", un'app per far viaggiare sicure le donne e un'impresa di servizi funerari. I vincitori? Siciliani di Pachino: hanno proposto un sistema per facilitare l'impollinazione dei pomodori da parte dei bombi

di Sara De Carli

Una smart hive per creare un ambiente protetto per le arnie dei bombi, così preziosi per l’impollinazione in agricoltura, dotata di un’app per contare i bombi in entrata e in uscita, per bloccare l’uscita, per mantenere stabili le condizioni ambientali. E una pastiglia per la lavastoviglie, ottenuta dal riciclo degli scarti di produzione del cedro siciliano a cui viene aggiunto un detergente naturale: l’unica tab sul mercato che può essere spezzata per un lavaggio a mezzo carico.

Arrivano da Pachino la prima e da Milazzo la seconda, Sicilia uber alles. Sono le idee imprenditoriali proposte dalle due mini-imprese che hanno vinto i Campionati Nazionali di Imprenditorialità svoltisi a Milano, presso l’Università Bocconi, il 5 e il 6 giugno. Ad organizzarli, Junior Achievement Italia in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito: una prima volta, in occasione dei 20 anni dell’organizzazione, perché diversamente dalla annuale competizione che vede in gara le mini-imprese delle scuole che hanno partecipato al programma “Impresa in azione” di Junior Achievement, questa volta il passaggio ai “Campionati Nazionali” ha voluto allargare il perimetro, coinvolgendo i team e mini-imprese provenienti dalle scuole che aderiscono ai vari programmi di educazione all’imprenditorialità portati avanti in Italia. Solamente “Impresa in Azione”, il programma di punta di JA Italia, ha coinvolto nell’anno scolastico 2022/23 ben 8mila studenti. Sessanta le mini-imprese che hanno partecipato alla due giorni milanese, ognuna con il proprio stand, e 180 i ragazzi presenti (qui i team finalisti): la giuria composta da aziende, istituzioni e docenti ha selezionato le migliori dieci mini-imprese che si sono poi presentate sul palco della Bocconi, con un elevator pitch di tre minuti ciascuna.

Ad aggiudicarsi il Premio Miglior Impresa in Azione 2023, assegnato da Unioncamere, è "Smart Bumblebees" della 4 IVD ITIS dell’istituto Michelangelo Bartolo di Pachino. Gli studenti parteciperanno gratuitamente a un percorso di 60 ore di formazione e di assistenza tecnica alla redazione del Business Plan in e-learning, erogato dal ‘Servizio Nuove Imprese’ delle Camere di Commercio. Smart Bumblebees è stata creata da un gruppo di 22 studenti del Dipartimento di Elettronica, capitanati da Vincenzo Latino, 19 anni, amministratore delegato. L’idea è nata osservando il territorio, dedito in larga parte all’agricoltura. La tecnica dei bombi – spiegano – rappresenta l'alternativa ecologica all’ormonatura dei fiori come di altri ossia all'utilizzo di fitofarmaci. Il contenitore ideato dagli studenti risponde al problema del mancato guadagno degli agricoltori causato ad una inefficiente attività di questi insetti, ad una ridotta impollinazione dei fiori e quindi ad una minore produzione di frutti (nel caso specifico il celebre pomodoro) rispetto al potenziale. Per ogni singolo grappolo di fiori sulle piante di pomodoro, avere 4 o 5 fiori non impollinati si traduce mediamente in una perdita di 6mila euro, hanno spiegato i ragazzi sul palco. Per questo "every bumblebee counts". Ad oggi il controllo dell’impollinazione avvenuta viene lasciato alla manualità degli addetti ai lavori, che osservano i morsi sul fiore della pianta: con "Smart Hive" si può effettuare in automatico un efficiente controllo, anche da remoto tramite un'app. La giuria ha apprezzato il progetto per l’innovazione e l’applicazione pratica dell’uso della tecnologia, insieme alla valorizzazione dell’agricoltura e alla particolare attenzione al territorio con possibile espansione su altri tipi di colture.

La mini-impresa “Wash me up” ha invece ha vinto il premio “Miglior Impresa JA” e parteciperà alle finali europee di JA di luglio in Turchia. È stata creata dagli studenti della III C Biotecnologie Sanitarie dell’ITT Majorana di Milazzo (una scuola presente ai Campionati con ben sette gruppi). Le tabs Cesar Pods per lavastoviglie, bio certificate e profumate con olio essenziale biologico di cedro, coniugano il basso impatto ambientale con l’elevata efficacia lavante grazie ad una formula innovativa ricca di materie prime di origine vegetale.

Nel 2022, secondo Unioncamere-Anpal, l’Italia ha raggiunto un gap tra domanda e offerta di lavoro del 40%. Permettere agli studenti di arricchire il loro piano di studi con un’esperienza sul campo nella dimensione dell’imprenditorialità non significa pensare che tutti debbano diventare imprenditori ma creare esperienze formative che non solo avvicinano i ragazzi a comprendere come funziona il mondo del lavoro, ma consente loro di orientarsi in modo più consapevole, oltre a garantire l’acquisizione di soft skills che resteranno per tutta la vita. Non per nulla la stessa Commissione Europea che ha inserito la competenza imprenditoriale tra le competenze chiave del XXI secolo, ha definito Impresa in Azione come «la più efficace strategia di lungo periodo per la crescita e l’occupabilità dei giovani». I ragazzi – insieme ai loro docenti, ai formatori di JA e ai Dream Coach volontari provenienti dalla rete (più di 70) di aziende partner di JA – creano una vera e propria mini-impresa scolastica, immaginando una nuova idea imprenditoriale (spesso i ragazzi spontaneamente vanno a rispondere ad un bisogno sociale) ed affrontando tutti gli step che servono per affinarla, realizzarla e lanciarla sul mercato. «Non si tratta tanto di creare startup in ogni classe, ma di dare ai ragazzi competenze come la creatività, il problem solving, la capacità di lavorare in gruppo, strumenti che si porteranno dietro per tutta la vita. Una volta che hai fatto questa esperienza, la cerchi in qualsiasi ambito», afferma Miriam Cresta, ceo di JA Italia. È un modo diverso di fare scuola, in cui i ragazzi sperimentano la possibilità di esprimersi, confrontarsi con adulti significativi, immaginare un futuro diverso.

I risultati si sono visti, ieri. Al di là dei vincitori – bravi e auguri – tutti i team hanno mostrato una eccezionale maturità nel public speaking, nelle lingue (più di un gruppo ha fatto la presentazione utilizzando l’inglese e non solo), nella capacità di presentare in maniera sintetica ed efficace un’idea, un prodotto, un percorso. Hanno presentato analisi di mercato, individuato il break even, stretto partnership sui territori, elaborato claim, creato contenunti digitali. Bravi tutti. Fra le dieci imprese salite sul palco, alcune hanno destato particolare curiosità: per esempio l’azienda Phyto Jonio dell’I. P. S. Cabrini di Taranto, che vuole produrre e distribuire prodotti alimentari biologici arricchiti con fitoplancton di alghe da loro noi coltivate, tra cui il “caviale di mare”; oppure le Go Girls della 4A del Liceo Mazzini di La Spezia che hanno sviluppato un’applicazione per aiutare le donne che viaggiano da sole a sentirsi più sicure (“Donne sicure, senza paura” lo slogan che hanno gridato concludendo il pitch); e ancora il concime in capsule predosato prodotto da Egosigea JA Società Benefit, la mini-impresa dell’ISIS Malignani di Udine, realizzato a partire da fondi di caffé e farina d’ossa, quindi ecosostenibile, rivestito da un biofilm in pectina totalmente solubile in acqua. Curiosando fra gli stand, anche una impresa di servizi funerari, l’Ecofun, nata all’interno dell’IISS Colamonico-Chiarulli di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari: al posto della bara tradizionale in legeno, propongono di adagiare il corpo del defunto all’interno di un “uovo” in materiale biodegradabile, con all’interno i semi di una pianta specifica, a scelta. I cimiteri così potrebbero diventare dei giardini fioriti. Tantissimi i premi attribuiti dai vari partner, fra cui il Social Impact Award assegnato da Unicef a RestArt, l'impresa dell'IIS John von Neumann di Roma che avvicina gli adolescenti all'arte e alla cultura, contrastando la povertà educativa.

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