Welfare

Mamma Carla e Luigi l’alfiere

Una caso di autismo ad alto funzionamento e di un difficile cammino scolastico che diventa un’inclusione a doppio binario. «Nonostante le difficoltà, mio figlio non si è lasciato abbattere e ha trovato un modo per aiutare gli altri compagni di classe supportandoli nei compiti: a volte restava alzato fino a tardi per questo»

di Sara Bellingeri

I sorrisi di Luigi Falconi e Carla Quistelli si affacciano dallo schermo del computer ma è come averli nella stessa stanza mentre sono collegati anche loro da Latina, in una radiosa giornata di sole che avvolge tutto. «Luigi è abituato a interagire con le persone tramite pc, sta seguendo un master», mi scrive giorni prima Carla, la mamma. La conferma definitiva mi arriva a stretto giro da Luigi stesso via WhatsApp che, nonostante gli impegni, si rende a gentilmente disposizione per la sua prima intervista.

L’intervista inizia da quello che gli piace di più: «Informatica», mi risponde di getto, e ride quando gli confesso che invece io in informatica sono una frana. Luigi ha 19 anni e sogna che l’informatica diventi il suo lavoro e per questo si sta già cimentando da tempo: ha infatti realizzato il sito internet della squadra di basket. «Mi piace fare anche le locandine per l’associazione», rivela, la grafica è infatti uno dei suoi interessi e assi nella manica. Luigi insieme a Carla fa parte di LatinAutismo e c’è in progetto di farlo diventare consulente alla pari: una figura che permette di dare informazioni ad altre persone condividendo l’esperienza del vissuto diretto o dei familiari relativo all’autismo. «Per noi l’associazione rappresenta una grande risorsa e un importante aiuto», commenta Carla che è anche una delle fondatrici.

Quando invece chiedo che cosa non gli piace Luigi si ferma a riflettere, poi mi guarda e sorride: sembra che non ci sia nulla che non gli piace o forse è un pensiero che vuole tenersi per sé, com’è giusto che sia. E lo ringrazio per il suo sincero silenzio.

Accanto a lui Carla mi racconta invece che cosa è mancato di più nel sistema dei servizi e che cosa auspica che venga migliorato. La signora non ha dubbi: «La diagnosi precoce. La parola autismo è entrata in questa casa quando il più piccolo dei miei figli aveva tre anni: ora ne ha quattordici», spiega, «per Luigi la diagnosi di autismo è invece arrivata alla fine della seconda superiore, a 15 anni: per tutti gli anni precedenti ha avuto quella di dislessia mista». Nel frattempo, indipendentemente dalla diagnosi, sono i genitori di Luigi a trovare e provare qualche strategia. «Nonostante l’alto funzionamento del suo autismo le difficoltà sono state tante», prosegue la madre, «a scuola per diverso tempo non sono stati attivati gli strumenti appositi».

Luigi ottiene il sostegno scolastico al terzo anno delle superiori proprio quando scocca la pandemia: «Per lui la didattica a distanza, al contrario di altri ragazzi, ha rappresentato l’occasione di seguire meglio la lezione sentendo meno la pressione addosso, inoltre con la sua insegnante ci siamo trovati bene».

Luigi ha affrontato diversi ostacoli tramutandoli in un’occasione di riflessione: la sua tesina delle medie è stata proprio dedicata al tema dell’autismo e della disabilità. «Nonostante le difficoltà non si è lasciato abbattere e ha trovato un modo per aiutare gli altri compagni di classe supportandoli nei compiti: a volte restava alzato fino a tardi per questo, in pratica un’inclusione a doppio binario», sorride mamma Carla.

Luigi prosegue con il suo master di studi, nel frattempo ha sperimentato una breve esperienza andando a vivere da solo, adesso abita di nuovo insieme ai genitori e al fratello più piccolo.

«A febbraio scorso Luigi è stato nominato alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella: il confronto con i giornalisti ha creato un carico di emozioni, non è stato semplice», racconta Carla Quistelli. Ma in effetti per chi non lo sarebbe a quell’età? «Noi genitori siamo molto orgogliosi di Luigi, di ciò che è lui come persona», sottolinea con emozione.

Il sorriso di Luigi accanto a lei conferma quanto questo sentimento sia tenuto stretto per mano ogni giorno, tra salite e discese da percorrere insieme.

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