Welfare

Nessuna invasione: da cinque anni gli stranieri in Italia sono fermi a sei milioni

Non c’è nessuna emergenza di migranti in Italia. La stima delle presenze degli irregolari, dei regolari e dei residenti è rimasta quasi del tutto invariata dal 2018. «Siamo fermi a poco meno di sei milioni», spiega la professoressa Livia Ortensi, demografa di fondazione Ismu. «In Italia si fa confusione: è il trend degli sbarchi ad essere dinamico. Ma gli sbarchi non si tramutano in presenze stabili nel nostro Paese, e quando succede impattano molto poco»

di Anna Spena

Quanti sono i migranti sul territorio italiano? Come si arriva a questa stima? Negli ultimi mesi sentiamo spesso urlare “all’emergenza migranti”. Eppure in Italia – a guardare i numeri – la stima degli immigrati regolari e irregolari e dei cittadini stranieri residenti, non è aumentata negli ultimi cinque anni e rimane stabile a circa poco meno di sei milioni di presenze.

«Dal 2018 la presenza degli stranieri in Italia è completamente stabile», spiega la professoressa Livia Ortensi, demografa di fondazione Ismu – Iniziative e Studi sulla Multietnicità. «Ad essere dinamico», aggiunge, «è il trend degli sbarchi che sicuramente sta avendo una crescita importante».


E infatti al 27 aprile 2023 sono sbarcate in Italia 39.492 persone a fronte delle 9892 se si considera lo stesso periodo dell'anno precedente. «Ma i due temi», dice Ortensi, «non vanno confusi. I numeri degli sbarchi non si tramutano sempre in presenze stabili sul territorio italiano. Qualcuno certamente entra nel computo degli irregolari – oggi la stima si attesta circa su 506mila persone e altri ottengono il permesso d'asilo – ma una parte lascia l’Italia».

Ed anche se tutte le persone sbarcate scegliessero di rimanere «parliamo di cifre così basse rispetto a sei milioni», continua Ortensi, «che comunque non creerebbero un impatto significativo».

In linea generale i flussi migratori verso l’Italia sono molto rallentati negli ultimi anni. «C’è stato un boom nei primi anni 2000, l’Italia ha avuto una crescita importante, ma dopo questa grandissima spinta ci siamo fermati».

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