Formazione
Libri che tolgono la polvere dalle donne
Dedichiamo la rubrica settimanale Libri di VITA alle “Donne sotto la polvere”, quelle invisibili, quelle di cui nessuno per molto tempo ha raccontato la vita. Donne che potevano essere strade maestre e che, invece, sono stata escluse, messe al bando, nascoste. Uscire dalla polvere, per loro, significa prendersi lo spazio che è stato negato
Abbiamo scelto di dedicare la rubrica settimanale Libri di VITA alle “Donne sotto la polvere”, quelle invisibili, quelle di cui nessuno per molto tempo ha raccontato la vita. Arrivate troppo presto rispetto ai tempi, alle convenzioni, alla società. Quelle che sono state escluse, a seconda dei contesti, a causa della loro etnia, censo, sessualità, storia, istruzione, gender. Messe al bando, lasciate indietro. Quelle ridotte, per dirla coi codici cromatici cari alla tradizione, a una sfumatura rosa su un cielo tutto azzurro. Quelle in tutte le declinazioni ortografiche possibili. Uscire dalla polvere, per loro, significa prendersi lo spazio che è stato negato.
Parole d'altro genere · Come le scrittrici hanno cambiato il mondo
di Vera Gheno
Rizzoli
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Vera Gheno costruisce un dizionario invisibile che attraversa epoche, continenti e generi (non solo letterari), eci guida in un viaggio nella cosiddetta scrittura femminile. Per scoprire come le donne hanno contribuito a trasformare il modo in cui pensiamo, e si sono guadagnate sul campo il loro posto tra i classici. Con una selezione originale e unica di testi, che parte da Saffo e passa per Zelda Fitzgerald, Margaret Mitchell e molte altre, scopriamo così che l’indipendenza delle amazzoni di Christine de Pizan è, già nel XV secolo, così profonda da portarle a bandire gli uomini dalla propria terra; impariamo da Lady Mary Wortley Montagu che l’esplorazione per una donna del Settecento ha significato allargare il proprio orizzonte fino a introdurre pratiche rivoluzionarie come la vaiolizzazione nella medicina occidentale; ci lasciamo sedurre dall’idea assolutamente contemporanea che Virginia Woolf ha del genere come qualcosa di non immutabile.
Un'ultima cosa
di Concita De Gregorio
Feltrinelli, 2022
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"Questa è una storia che comincia molto lontano. Non so nemmeno io quando ho iniziato a sentire le voci delle donne che parlano qui", scrive Concita De Gregorio in apertura di un caleidoscopio di canti femminili. È un coro il libro che avete fra le mani. Donne che prendono la parola per l'ultima volta e dicono di sé senza lasciare diritto di replica. De Gregorio le ha cucite insieme per restituire la voce che non hanno avuto in vita. Sono state escluse, a volte imprigionate perché libere, irregolari, profetiche. Dora è la musa di Picasso, Amelia è figlia di Carlo, Carol è amica di Andy Warhol… sono sempre "qualcosa" di qualcun altro, un attributo. Ombre a cui queste pagine danno luce, restituiscono voce. l filo che dipana è ora un progetto teatrale a cui l'autrice presta corpo in scena. Non tutte sono così conosciute, potevano essere strade maestre, sono rimaste spesso vicoli ciechi.
Un'ultima cosa è anche un podcast
Il mito della bellezza
di Naomi Wolf. A cura di Maura Gancitano e Jennifer Guerra
Tlon, 2022
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Cos’è il mito della bellezza? È quel fenomeno atto a mantenere una gerarchia di potere, a separare ruoli, a contenere desideri.
Uscito nel 1990 negli Stati Uniti, Il mito della bellezza di Naomi Wolf torna tradotto da Marisa Castino Bado per la cura di Maura Gancitano e Jennifer Guerra. Scrive Wolf: “Non ci sono giustificazioni legittime, storiche o biologiche per il mito della bellezza”, è solo una questione di potere. Assoggettate dal bisogno di apparire belle, dagli anni ottanta le donne si affamano, si sottopongono a interventi chirurgici sempre più invasivi, spendono soldi in cosmetici carissimi, si vestono in modo scomodo. Wolf analizza le riviste femminile piene di immagini di donne innarrivabili, gli spot pubblicitari, la pornografia: ovunque prevale l’immagine di una donna magrissima, dalla pelle perfetta e dallo sguardo triste. Sottolinea Wolf che il problema è la mancanza di scelta: o si è belle o si è invisibili, o si è giovani o si è invisibili. Ma chi trae profitto dal mito della bellezza? Dall’insicurezza che questo genera nelle donne?
We Matter. La fine delle oppressioni
Emilia Roig · Traduzione di Michela Guardigli
Il Margine, 2023
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L’attivista e politologa Emilia Roig, fondatrice del Center for Intersectional Justice (CIJ) di Berlino parla di dominazione, razzismo, sessismo, omo-lesbo-transfobia, discriminazione delle persone disabili, delle persone Lgbtqia+ e di qualunque altra forma di oppressione.
«Non c’è nulla di naturale nella gerarchia della vita che ha dominato il nostro mondo per troppo tempo», spiega. «Non c’è ad esempio nella suddivisione dei compiti in famiglia, nel corpo maschile assunto come standard in medicina. L’oppressione nasce anche in famiglia, attraverso il «sistema» del patriarcato. Che Roig definisce così potente e latente, che molte donne scambiano questa oppressione con le difficoltà relazionali, e continuano a occuparsi di figli, casa, lavoro come se fossero competenze femminili innate.
«Com'è l'acqua?». Riconoscere ogni giorno il mare invisibile del patriarcato
Maria Anna Di Gioia
Settenove
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L'autrice ha cercato di andare oltre il 25 novembre e di analizzare la violenza sotterranea, camuffata in altre ricorrenze più popolariche diamo per scontate, senza vederne alcuni spigoli, contraddizioni, ipocrisie, retaggi storici, cercando di evidenziare il modo in cui le giornate che “celebriamo” in modo acritico, spesso rappresentano la base nascosta in profondita dell’iceberg della violenza, di cui i femminicidi non sono che l’apice.
«Per molti dei miei studenti con cui ho parlato, le ragazze con cui escono non hanno il diritto di vestirsi come vogliono (no scollature, no minigonne «troppo corte»). I cellulari delle loro compagne possono, anzi devono, essere controllati. E giusto che i lavori domestici vengano eseguiti dalle donne, perché «gli uomini lavorano tutto il giorno».
Il volume è pensato per strutturare un percorso in classe sul tema della violenza di genere a partire da un calendario di Giornate e ricorrenze note: la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’Epifania, San Valentino, la Giornata internazionale della donna, la Festa del papà, la Festa della mamma e la Giornata mondiale contro l’omobitransfobia.
Il malinteso della bellezza. Per un'antropologia del corpo
di Sara Patrone · Prefazione di Vera Gheno
Meltemi 2023
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Epilazioni laser, trattamenti antiage, ambiziose nail art sono una piccola parte delle tecniche del corpo che le estetiste erogano ogni giorno alla “tribù del salone di bellezza”. Fra sieri e lozioni quello che si erge è un quartier generale di appagamento di bisogni estetici, per cui mettere le mani addosso al corpo (pensato in pezzi illimitatamente trasformabili) significa farlo corrispondere all’identità di chi lo abita. Ma è una crociata contro la finitudine umana.
Esiste un limite superato il quale si passa dalla normale voglia di sentirsi a posto a qualcosa di deleterio? È possibile frequentare i centri estetici in maniera equilibrata?
Armata di penna, blocco degli appunti, registratore e un kit di pennelli e pinzette, ché non si sa mai, Sara Patrone ci conduce nei meandri del mondo del beauty, illustrando le sue luci e le sue ombre.
Inferiori, come la scienza ha penalizzato le donne
di Angela Saini · traduzione di Raffaella Voi
Harpercollins 2019
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È vero che il cervello delle donne è diverso da quello degli uomini? È vero che le donne sono fisicamente più deboli, meno intelligenti, meno adatte alle scienze, ma più predisposte a occuparsi dei figli? Ed è vero che gli uomini sono per natura il sesso dominante? Per migliaia di anni, scrive Angela Saini nel suo saggio, si è creduto che il corpo e il cervello delle donne e degli uomini fossero radicalmente ed essenzialmente diversi. Sulla base di questa convinzione sono state attribuite alle donne e agli uomini caratteristiche, inclinazioni e capacità differenti. Il problema, denuncia l’autrice (che, a dispetto del nome, è una pluripremiata giornalista scientifica inglese) è che quasi tutto il corpus medico e scientifico è stato prodotto proprio da quelli scienziati –uomini- che credevano che le donne fossero non solo diverse, ma anche inferiori. Gli stessi uomini che fino al XX secolo hanno tenuto fuori le donne dalle università; gli stessi che hanno negato i loro risultati, come nel caso di Marie Curie nel 1911, e della fisica Lise Meitner nel 1944.
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Testarde. Storia di atlete dimenticate
di Caterina Caparello
Caosfera 2022
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I nomi Elvira Guerra, Ida Nomi, Marina Zanetti, Rosetta Gagliardi, Isaline Massazza, Rosetta Mangiarotti, Hilde Prekop e le ginnaste pavesi possono non dirci nulla. Superficialmente hanno in comune l’essere donne, in un periodo dove la libertà di scelta era impossibile proprio a causa del loro genere. Eppure hanno avuto altro in comune: lo sport. Sono state atlete che hanno vinto tanto, raggiunto primati, riconoscimenti nazionali e internazionali che nessuna poteva sognare di ottenere. Donne che hanno usato lo sport per rendersi più libere e diverse. Sebbene il ruolo di “moglie, madre e figlia” non cambiasse affatto al di fuori delle pedane, nella loro testa qualcosa era sicuramente mutato.
Raccontare queste donne sportive non è solo un modo per tirarle fuori dall’oblio, ma anche per dimostrare come tenacia e passione siano, oggi come allora, la chiave dell’autodeterminazione.
Mimosa in fuga
di Serena Ballista · Illustrato da Paola Formica
Realizzato con UDI Unione Donne in Italia
Carthusia
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Albo illustrato. Consigliato dai sei anni
Mimì è un rametto di mimosa ribelle che l’8 marzo decide di scappare dalla cesta e riappropriarsi della libertà, perché è stanca di essere trattata come un regalo. Del resto cosa c’è da festeggiare se quasi tutti credono ancora che le bambine non corrano veloci come fulmini, non invitino mai streghe o pirate per un tè o non sappiano costruire una pista per le biglie? Vorrebbe, invece, essere un simbolo fondamentale della storia del femminismo e delle conquiste delle donne. Sarà proprio durante il suo viaggio alla riscoperta di sé stessa che incontrerà Mia, una bambina arguta e intelligente, che la aiuterà a "ricomporsi" e a scoprire i valori della Giornata internazionale della donna, seguendo la storia tracciata da grandi donne determinate e coraggiose del passato e del presente.
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