Formazione

Accoglienza alunni ucraini: 31 milioni alle scuole

Il ministero dell'Istruzione e del Merito stanzia oltre 31 milioni di euro per 3.702 scuole, comprese le paritarie, che hanno alunni ucraini in fuga dalla guerra tra i propri iscritti. Serviranno per finanziare progetti di inserimento linguistico, di socialità, di integrazione e di continuità scolastica. Attenzione però: su 62mila minori che hanno presentato domanda di protezione temporanea, gli iscritti a scuola sono solo 20mila

di Sara De Carli

Più di 31 milioni di euro (per l’esattezza 31.133.046 euro) stanno per arrivare nelle scuole italiane che hanno accolto alunni e studenti ucraini: serviranno per finanziare progetti di inserimento linguistico, di socialità, di integrazione e di continuità scolastica, da realizzare anche in rete e con gli enti locali. «È il contributo tangibile del nostro impegno nel garantire la continuità educativa dei giovani ucraini in fuga dalla guerra», ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. «Mettiamo al servizio di questa emergenza l’esperienza italiana nell’inserimento di ragazzi stranieri nelle classi con i loro coetanei, con un sostegno personalizzato, linguistico e psicologico».

Sono 3.702 le scuole, comprese le paritarie, che hanno tra i loro iscritti dei ragazzi ucraini scappati dalla guerra e che riceveranno i fondi. Le risorse vengono dal periodo di programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali europei, che in virtù dell’adozione da parte della Commissione europea (8 marzo 2022) di una proposta relativa all’Azione di Coesione per i Rifugiati in Europa (Cohesion’s Action for Refugees in Europe – CARE) possono essere assegnati, nelle cifre ancora disponibili, a sostegno delle persone in fuga dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Venti milioni di euro erano già stati stanziati con la nota 9584 dell’8 marzo 2022.

Alla data del 20 dicembre 2022, risultano iscritti nelle scuole italiane 19.617 studentesse e studenti ucraini (dati Ministero Istruzione e Merito), dei quali 2.342 nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). La suddivisione per grado d’istruzione è: 3.040 nella Scuola dell’infanzia; 8.809 nella Primaria; 4.786 nella Secondaria di I grado; 2.982 nella Secondaria di II grado. Delle 3.702 scuole che riceveranno fondi, il numero maggiore è in Lombardia (633, arriveranno oltre 5 milioni di euro), seguita da Campania (391 scuole, con 3,2 milioni di euro) ed Emilia Romagna (368 scuole, con 3,3 milioni di euro). Nella sola Lombardia alla data del 10 febbraio 2023, risultano iscritti 3.359 studentesse e studenti ucraini, dei quali 34 nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). La suddivisione per grado di istruzione è: 565 nella Scuola dell’infanzia; 1.534 nella Primaria; 817 nella Secondaria di I grado; 443 nella Secondaria di II grado.

Gli ingressi alle frontiere dall’inizio della guerra ad oggi sono stati (dashboard della Protezione Civile) 173.645 di cui 49.444 minori. Più alto il numero di minori che hanno presentato domanda di protezione temporanea: su un totale di 171.739 richieste, quelle da parte di minori sono 61.919. Colpisce il gap esistente: si sono iscritti a scuola in Italia, 20mila ragazzi ucraini su 62mila, neanche un terzo. Anche tenendo conto di una quota di minori piccolissimi o che hanno già assolto all’obbligo scolastico (una prima fotografia dettagliata dei profughi ucraini in Italia, realizzata da Unhcr e Intersos, stima che i minori in età scolare siano il 76% di quelli presenti), stando ai dati del Ministero sarebbero iscritti oggi alle scuole italiane solo il 42% dei ragazzi ucraini presenti in Italia. La stessa indagine rileva invece percentuali diverse: secondo i questionari raccolti, il 56% sta frequentando una scuola italiana, il 23% sta frequentando sia la scuola italiana sia quella ucraina in dad, il 16% segue solo le lezioni della scuola ucraina e il 5% non sta frequentando alcuna scuola, pur essendo in età scolare. Insomma, bene i soldi alle scuole, ma di sicuro c’è anche il tema di riuscire ad intercettare e coinvolgere i molti ragazzi ucraini che a scuola non ci vanno, con quello che significa in termini di opportunità di socializzazione, inclusione, relazioni fra pari, non andare a scuola. Non dimentichiamoli.

In foto, un'attività del programma Upshift di Junior Achievement e Unicef, dedicato quest'anno in particolare a giovani rifugiati ucraini

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