Mondo
Ucraina, marcia notturna PerugiAssisi: «In piedi costruttori di pace»
In occasione dell' anniversario dell'inizio della guerra in Ucraina, la notte tra il 23 e il 24 febbraio, si svolgerà un'edizione speciale della Marcia PerugiAssisi. «Marceremo da Perugia ad Assisi sfidando il freddo e il buio per dare voce alle vittime delle tante guerre che continuano a insanguinare e distruggere il mondo», spiegano i promotori dell'iniziativa
di Redazione
«La notte tra il 23 e il 24 febbraio marceremo da Perugia ad Assisi sfidando il freddo e il buio per dare voce alle vittime delle tante guerre che continuano a insanguinare e distruggere il mondo», spiegano i promotori della Marcia PerugiAssisi, che torna in un'edizione speciale notturna. «Con Papa Francesco, rinnoviamo l’appello alla mobilitazione per ottenere il Cessate-il-fuoco».
“In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate-il-fuoco. Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni", è stato l'appello di Papa Francesco.
«Alla politica», spiegano i promotori, «chiediamo di raccogliere l’appello di Papa Francesco e fare tutto ciò che è in suo potere per ottenere l’immediato cessate-il-fuoco». I partecipanti alla Marcia PerugiAssisi si incontreranno a Perugia alle ore 21.00 nella Sala dei Notari del Palazzo dei Priori per un incontro di riflessione e proposta contro tutte le guerre.
Poi sposteranno verso il luogo di partenza della PerugiAssisi (Perugia, Giardini del Frontone) e alle 24.00 ci sarà l'accensione delle fiaccole e partenza della Marcia PerugiAssisi contro tutte le guerre. Alle sei della mattina successia è prevsito l'arrivo della Marcia PerugiAssisi alla Basilica di San Francesco d’Assisi.
«Ottenere il “cessate-il-fuoco”», scrivono i promotori, «vuol dire fermare i combattimenti e promuovere la de-escalation militare. Sappiamo che è difficile ma necessario. Per questo dobbiamo fare ogni sforzo per ottenerlo. Per ottenere il “cessate-il-fuoco” servono autorità, visione, proposta (capace di offrire un domani migliore di ieri per tutte le parti in conflitto), volontà di collaborare e potere persuasivo. Sarà necessaria la pressione di molti. Nessun Paese può fare da solo ma ciascuno può e deve fare il massimo sforzo. L’Italia può essere il primo paese che promuove apertamente le proposte di Papa Francesco».
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