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Così Lampedusa raccoglie i corpi dei bambini morti nel mare dell’indifferenza

Cinque bambini morti in poche settimane. Ancora una volta Lampedusa è chiamata a raccogliere i corpi delle vittime del Mediterraneo. L'ultima quella di un neonato di 21 giorni della costa d'Avorio che viaggiava con la mamma, una ragazza di 19 anni. E' morto di freddo, era vestito a strati, con un body, il pannolino e una tutina azzurra con i bordi marroncini, i calzini bianchi.

di Alessandro Puglia

Aveva soltanto 21 giorni di vita il piccolo della Costa d’Avorio arrivato già morto questa notte al porto di Lampedusa. Era vestito a strati, con un body, il pannolino e una tutina azzurra con i bordi marroncini, i calzini bianchi.

Nel barchino in cui aveva viaggiato insieme ad altre 35 persone, era in braccio alla sua mamma, una ragazza di 19 anni che aveva prima attraversato l’inferno della Libia per raggiungere l’Europa. Secondo le prime informazioni raccolte dai medici e dagli operatori presenti al molo Favarolo il bimbo di appena 21 giorni sarebbe morto di ipotermia, ma probabilmente presentava già problemi respiratori. La mamma era infatti partita per farlo curare, mentre il padre era rimasto in Tunisia.

Un bambino di 21 giorni, morto di freddo e il grido di speranza di una madre che sognava di poterlo curare in Europa. Per lui, come per altri, non c’è stato posto in Europa, in questo presente. Lampedusa ancora una volta è chiamata a raccogliere i corpi dei bambini vittime dell’indifferenza. Sono cinque in poco più di due settimane: due bambini di uno e tre anni morti ustionati a causa dell’esplosione del motore, due gemelline di 28 giorni e oggi un altro bambino di 21 giorni.

Una donna invece arrivata la notte prima in fin di vita in un altro sbarco da un barchino di 84 persone è morta al poliambulatorio di Lampedusa, per ipotermia. Storie che ancora una volta Lampedusa è chiamata a raccogliere da sempre con il suo spirito d’accoglienza, lontane dal dibattito politico e dal braccio di ferro tra l’Italia e l’Europa. “Una donna è morta di ipotermia a Lampedusa, dopo uno sbarco autonomo. Queste sono quelle che stanno benone, sono in crociera, il viaggio migratorio è una pacchia, ma adesso è finita, rimandiamoli indietro. Una vita, un mondo. Non era una "clandestina", era una persona. È morta”, ha commentato su Twitter Cecilia Strada, figlia di Gino Strada e oggi portavoce della Ong ResQ People.

La morte del piccolo di 21 giorni della Costa d’Avorio avviene a due anni esatti dall’anniversario della morte di Josef sepolto nel cimitero di Lampedusa dove ultimamente le bare bianche dei bambini rimangono in attesa prima di essere trasferite nei vari cimiteri dell’Agrigentino.

Domani verrà ricordato dal Forum Lampedusa solidale e dagli operatori delle Ong tra cui Open Arms che stanno raggiungendo l’isola insieme alla madre per celebrarne il ricordo.


In copertina la foto delle bare bianche all'hangar dell'aeroporto di Lampedusa durante la strage del 3 ottobre 2013 in cui persero la vita 368 persone.

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