Welfare
Salute mentale, come assistere i migranti traumatizzati
La salute mentale dei migranti è al centro del convegno “Promuovere la salute mentale dei migranti forzati: esperienze, prospettive, strategie”, che è anche l'evento conclusivo di due progetti finanziati da FAMI (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione), CA.RE in Lombardia e Cross Learning in Campania
di Redazione
Cicatrici nella psiche. Prima della drammatica traversata in mare sono già passati per il deserto e per i centri di detenzione libici. Là dove le violenze – anche sessuali – sono quasi inevitabili. Stesso calvario per chi tenta la “rotta balcanica”.
Torture e umiliazioni che provocano nei migranti forme di disagio mentale. Ma i servizi socio-sanitari – nonostante apposite “Linee Guida sull’assistenza e la riabilitazione delle vittime di tortura” – per lo più ignorano il problema. A fare luce sul fenomeno, un dramma sottovalutato, è stato organizzato – lunedì 3 ottobre dalle 9.30 alle 16.30 nell’Aula Parlamentino del Cnel in viale David Lubin 2 a Roma – il convegno “Promuovere la salute mentale dei migranti forzati: esperienze, prospettive, strategie”. Questo è anche l'evento conclusivo di due progetti finanziati dal FAMI (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione), il CA.RE in Lombardia e il Cross Learning in Campania.
I progetti CA.RE e Cross Learning
Il progetto CA.RE ha coinvolto in Lombardia i territori di Mantova, Cremona e Monza. E' qui che sono state sviluppate partnership tra il pubblico e il privato sociale che hanno visto la collaborazione delle aziende sanitare del terriotorio, dei Comuni, degli Ambiti distrettuali, dei Consorzi e delle cooperative sociali con le agenzie per il lavoro di Mestieri Lombardia. Questo progetto ha permesso di costruire una risposta integrata alle esigenze e alle vulnerabilità psico-sociali dei migranti, in particolare, di quelli ospitati nel sistema dell’accoglienza.
Il progetto Cross Learning, promosso dalla Asl Salerno in partenariato con l’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli e l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali e Sociali, mirava ad accompagnare le aziende sanitarie a dotarsi di strumenti teorici, tecnici ed organizzativi per rispondere alle diverse esigenze dei migranti, per poterne comprendere i bisogni e attuare le misure necessarie per assicurarne la piena inclusione sanitaria.
Due progetti distinti, quindi, ma accomunati da tematiche quali il budget di salute e l'integrazione dei servizi territoriali, dall'accoglienza, a quelli di natura socio-assistenziali, al lavoro, per rispondere ai bisogni dei migranti più vulnerabili. I progetti non ambivano solo a fornire servizi specialistici quindi, ma anche a creare comunità territoriali capaci, attraverso la rete di attori che le abitano, a partire dal Terzo settore, di prendersi cura dei più deboli, perché la valorizzazione delle diversità e la cura delle persone consente di generare più sicurezza, più coesione e maggior competitività per i territori e le imprese.
Questo forum nazionale sarà anche l’occasione per seguire la presentazione "Viaggio nell’etnoclinica”, un output del progetto CA.RE frutto di una sperimentazione fatta a Mantova e "Linee guida per budget di salute”, un documento elaborato da IPRS e Asl di Salerno nell'ambito del progetto Cross Learning.
Il convegno
Oggi nel nostro Paese le “Linee Guida sull’assistenza e la riabilitazione delle vittime di tortura” rimangono per lo più inapplicate su gran parte del territorio: mancano spesso adeguati servizi pubblici di assistenza, anche perché sono formalmente recepite solo in Piemonte, Lazio e Toscana. In altre regioni – Sicilia, Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia – invece si registrano esperienze virtuose, spesso del privato sociale, in collaborazione con le realtà sanitarie territoriali.
Per rendere il convegno accessibile a tutti o ovunque è stato previsto un collegamento streaming al seguente link. Il programma completo è invece disponibile a questo link.
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