Non profit
Anche Umbria e Basilicata diventano no slot
Sale a quota 9 il numero di regione che si sono dotate di una legge per il contrasto al gioco d’azzardo patologico
di Redazione

Ora ci sono anche Basilicata e Umbria insieme Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Friuli, Lazio, Toscana e Puglia ad essersi dotate di un regolamento per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.
Basilicata
Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato all’unanimità la proposta sulla prevenzione e riduzione del gioco d’azzardo patologico. Il provvedimento, presentato dai Consiglieri Romaniello (Sel), Galante (Ri) e Pietrantuono prevede il blocco dell'apertura per sale giochi a meno di 500 metri da luoghi sensibili e il divieto di attività pubblicitaria per le sale. Infine, oltre al coinvolgimento di enti e istituzioni per il recupero dei giocatori patologici, la norma propone una riduzione dell’Irap per gli esercizi che decidano di non installare o rimuovere le slot e un aggravio dell'1%. In particolare, è prevista una riduzione dell’1 per cento per i locali che decidono di mantenerle o installarle.
Umbria
Approvata in Terza commissione la proposta di legge “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico”: ci sarà un numero verde per segnalazioni e richieste di aiuto, un marchio “no slot” per gli esercizi che rimuoveranno o sceglieranno di non installare apparecchi per il gioco lecito, con incentivazioni che prevedono la riduzione dell'aliquota Irap dello 0,92 per cento. Prevista la formazione di operatori sociali e sociosanitari, per quelli delle associazioni di consumatori e utenti, per gli educatori delle scuole e dei centri di aggregazione giovanile, oltre che per i gestori di sale da gioco e per il personale, allo scopo di prevenire gli eccessi del gioco. Il testo è il risultato di tre differenti proposte aventi come tema comune il contrasto al gioco d'azzardo: la prima redatta da Sandra Monacelli (Udc), la seconda da Oliviero Dottorini (Idv) e la terza dai consiglieri Franco Zaffini, Alfredo De Sio, Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) unitamente a Massimo Mantovani, Massimo Monni e Maria Rosi (Ncd).
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