Politica

Maroni: al non profit i 17 milioni dei nostri rimborsi elettorali

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di Redazione

Comandante in pectore dello zoppicante Carroccio post bossiano, Roberto Maroni ha lanciato una proposta a suo modo rivoluzionaria (e per altro accolta con un’alzata di spalle dal resto della carovana parlamentare): elargire al non profit l’ultima tranche dei rimborsi elettorali, circa 100 milioni di euro che i partiti dovrebbero incassare entro la prossima estate. In questo dialogo con Vita, spiega le ragioni di questa scelta. Ragioni che a ben vedere molto hanno a che fare con la nuova strategia elettorale della Lega: affiancare alla lista ufficiale una squadra di liste civiche di supporto.
Partiamo dalla questione caldissima dei rimborsi. Non crede che la sua iniziativa rischi di essere percepita solo come un tentativo di rifarsi il look?
Non si tratta di captatio benevolentiae, ma è una scelta che nasce dai nostri bilanci, che dicono che siamo perfettamente in grado di autofinanziarci, senza bisogno di rimborsi. Tanto più che quei soldi non sono ancora arrivati nelle casse dei partiti e senz’altro meritano una destinazione migliore. Per esempio, il mondo del volontariato e del non profit.


Quanti soldi arriveranno a voi della Lega?

L’importo preciso non lo conosciamo ancora. Ma è una cifra intorno ai 17 milioni.

Con quali criteri pensate di assegnarli?
Dobbiamo ancora individuarli. Sulla Padania abbiamo fatto una tribuna aperta chiedendo ai nostri lettori di indicarci qualche criterio. Addirittura ci hanno chiamato dei preti che volevano i soldi per l’oratorio… Ma su questo siamo pronti a confrontarci con chi rappresenta le associazioni del terzo settore, anche se la chiusura dell’Agenzia certo non aiuta.

Le malelingue potrebbero pensare che, alla fine, quei soldi arriveranno solo alle associazioni dell’orbita leghista, come per esempio l’Umanitaria padana onlus di Sara Fumagalli, moglie di Roberto Castelli…
Non sarà così. Anzi. Colgo l’occasione per chiedere formalmente a Vita di farci da coordinatore in questa iniziativa. Penso a una collaborazione per cui noi mettiamo a disposizione questa somma e Vita ci fornisce dei criteri per indirizzare questi fondi – che una volta incassati saranno subito congelati su un conto corrente – nel modo migliore, magari attraverso un bando. Vorrei che Vita fosse il nostro advisor. In questa operazione non c’è nessun trucco, davvero.


Sarebbe disposto anche a impegnare i fondi per supportare realtà che lavorano nel Mezzogiorno?

Noi siamo la Lega Nord e ci occupiamo delle realtà che lavorano sui territori dove la Lega Nord ha preso i soldi. CONTINUA A LEGGERE

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