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Istituto Cortivo segnala: condannato il maestro che usava le maniere forti con i suoi alunni
La Corte di Cassazione ritiene che gli insegnanti che utilizzano metodi troppo autoritari con i loro alunni possono provocare "rilevanti conseguenze sulla salute psichica" dei ragazzi stessi
La Cassazione denuncia i problemi che possono derivare da sistemi di educazione troppo rigidi e umilianti per i piccoli scolari delle scuole primarie e perciò punisce un insegnante che a scuola ha utilizzato “metodi di educazione rigidi e autoritari” per ottenere l’attenzione da una classe, forse un po? più vivace delle altre.
A giudizio della Sesta Sezione Penale della Suprema Corte (sentenza n. 34674 del 13 settembre 2007), gli insegnanti che utilizzano metodi troppo autoritari nei confronti dei loro alunni possono provocare “rilevanti conseguenze sulla salute psichica” dei ragazzi stessi, potendoli condurre persino “alla depressione”.
Il ricordo delle maniere forti usate da un maestro su un bambino può accompagnarlo per tutta la vita, creandogli traumi talvolta irreparabili.
L?episodio in esame si riferisce agli scolari di una scuola elementare (oggi diremmo “primaria”) di Siracusa, percossi e rinchiusi in un armadio dal maestro, che è ora stato definitivamente condannato dalla Corte di Cassazione, che con questa sentenza ha respinto il ricorso del maestro. È stata così resa definitiva la condanna (tre mesi di reclusione) già inflittagli dalla Corte d’Appello di Catania, per il reato di abuso dei mezzi di correzione. Il Tribunale di primo grado di Siracusa lo aveva inizialmente condannato addirittura per il più grave reato di maltrattamenti, la cui pena (in termini giuridici, diremmo ?pena edittale?) è senz’altro più elevata.
Negli ambienti scolastici della scuola siciliana si erano verificati veri e propri soprusi sui bambini, che erano stati a più riprese percossi con calci e schiaffi, chiusi nell’armadio, arrivando persino a far spogliare in classe uno di loro.
La Suprema Corte spiega nelle motivazioni del provvedimento che ?gli atti compiuti dall’imputato hanno realizzato traumi psicologici per le piccole vittime e, perciò, fatti da cui deriva pericolo di una malattia nella mente delle parti offese; pericolo che, alla stregua delle più recenti acquisizioni scientifiche, sussiste ogni qualvolta ricorre il concreto di rilevanti conseguenze sulla salute psichica del soggetto passivo, essendo opinione comune nella letteratura scientifica-psicologica che metodi di educazione rigidi ed autoritari, che utilizzano comportamenti punitivi violenti o costrittivi, siano non soltanto pericolosi, ma anche dannosi per la salute psichica, così da essere responsabili di una serie di disturbi: dallo stato d’ansia, all’insonnia e alla depressione, o a veri e propri disturbi caratteriali e comportamentali nell’età adulta”, trattandosi di un trauma verificatosi nei primi anni di vita.
Il maestro si è difeso dalle accuse sostenendo che i suoi sistemi educativi erano l?unico modo per “trovare un dialogo con una classe impossibile”.
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