Dossier

Istituti minorili mai così pieni: +16,4% ingressi in un anno

Sono 569 i ragazzi negli Ipm, da febbraio il dato supera costantemente le 500 presenze. Gli ingressi dall’inizio dell’anno sono stati 889, a settembre del 2023 erano stati 764. In 12 istituti su 17 si supera la capienza massima. Sono alcuni dei dati presentati nel rapporto di Antigone “A un anno dal decreto Caivano”. Il presidente Gonnella: «Numeri così alti non si erano mai registrati prima. Da tante realtà ci segnalano la chiusura di attività, le difficoltà per i volontari»

di Ilaria Dioguardi

SIMBOLICA CARCERE MINORILE FOTO DI © CARLO LANNUTTI/SINTESI JUVENILE PRISON

Al 15 settembre 2024 erano 569 i ragazzi e le ragazze detenuti negli Istituti penali per minorenni (Ipm) italiani. È da febbraio che il dato supera costantemente le 500 presenze, arrivando ad oscillare tra le 560 e le 580 negli ultimi mesi. Sono alcuni dei numeri del dossier “A un anno dal decreto Caivano” di Antigone, sull’emergenza negli Ipm, presentato oggi a Roma, presso l’Associazione stampa romana. A ottobre 2022, quando si è insediato l’attuale governo, le carceri minorili ospitavano 392 persone: in ventidue mesi i giovani detenuti sono cresciuti del 48%. Un’impennata che non ha eguali e che non trova fondamento in un aumento della criminalità minorile, che negli ultimi quindici anni ha avuto un andamento ondivago senza particolari picchi e che nel 2023 ha visto diminuire del 4,15% il numero di segnalazioni di minori denunciati o arrestati rispetto all’anno precedente.

889 ingressi nel 2024

Se negli 11 mesi che vanno dall’ottobre 2022 al settembre 2023, quando è entrato in vigore il decreto Caivano, le presenze in Ipm sono aumentate di 59 unità, nei successivi 11 mesi l’aumento è stato di 129: più del doppio. E sarebbero ben di più i ragazzi oggi negli Istituti minorili se non fosse che il decreto ha permesso il trasferimento al sistema degli adulti di tanti che, avendo commesso il reato da minorenni, avevano compiuto la maggiore età. Il numero degli ingressi registrati dall’inizio dell’anno racconta la crescita delle presenze. Mentre al 15 settembre 2024 gli ingressi negli Ipm sono stati 889, nello stesso periodo del 2023 gli ingressi erano stati 764. In un anno si è registrata una crescita del 16,4%.

Elaborazione Antigone su dati Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità

Sovraffollati 12 Ipm su 17

Per la prima volta anche le carceri minorili sono alle prese con il sovraffollamento. In totale, i posti sono 516, a fronte delle 569 presenze di metà settembre, il tasso di affollamento medio è pari al 110%. È una situazione diffusa in tutta Italia: dei 17 Ipm presenti, 12 ospitano più persone di quelle che dovrebbero. Il più sovraffollato in termini percentuali è l’Ipm di Treviso, con 22 ragazzi per 12 posti regolamentari (tasso di affollamento 183,3%). Seguono il Beccaria di Milano, con 54 ragazzi per una capienza di 37 (145,9%) e l’Ipm di Acireale con 22 ragazzi a fronte di 17 posti (129,41%). Nei cinque Istituti non sovraffollati, si registra una situazione precaria: basterebbe un ingresso in più per superare i posti disponibili.

I reati contro il patrimonio sono il 52,2%

Nel 2023 i ragazzi denunciati e/o arrestati sono diminuiti del 4,15% rispetto allo stesso dato dell’anno precedente. Tra il 2022 e il 2023, si registra un calo delle segnalazioni per risse (-16,41%) e percosse (-16,52%). Al contrario, sono in aumento le segnalazioni per rapina (7,69%), lesioni dolose (1,96%) e violenza sessuale (8,25%). Emerge come i ragazzi autori di reato presentino sempre più problemi di dipendenza e di uso di sostanze stupefacenti. I reati contro la persona sono il 21,6% di quelli a carico delle persone entrate in Ipm nel 2024. La categoria più frequente è quella contro il patrimonio. il 52,2% del totale dei reati a carico di coloro che sono entrati in Ipm nel 2024 (di questi il 29,8% rapine, il 12,8% furti), il 61,9% se si considerano solo gli stranieri. Le violazioni della legge sugli stupefacenti rappresentano il 10,1% del totale dei reati a carico di chi è entrato negli Istituti minorili nel 2024, il 13,2% se si guarda solo agli italiani.

Elaborazione Antigone su dati Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità

266 ragazzi stranieri, il 78% da Paesi africani

Dei 569 presenti in Ipm, le ragazze sono 27, il 4,6%. Dieci di loro sono detenute nella sezione femminile di Casal del Marmo a Roma, 17 nell’Ipm di Pontremoli, unico istituto esclusivamente femminile. 14 sono italiane e 13 straniere.
Sono 266 i ragazzi stranieri detenuti in Ipm, il 46,7% dei presenti, una percentuale in calo rispetto al 51,2% di metà gennaio. Su 889 ingressi totali del 2024, il 49% riguarda ragazzi e ragazze stranieri. Di questi, il 78% proviene da Paesi africani, il 17% dall’Europa orientale, il 5% da Paesi sudamericani e asiatici. Si è registrato un grande aumento dei minori stranieri non accompagnati provenienti dal Nord Africa. Nel giro di pochi anni la percentuale delle diverse nazionalità è cambiata in maniera significativa: a settembre 2019, la provenienza da Paesi africani era la metà di quella attuale (39%), mentre la provenienza dall’Est Europa era tre volte quella attuale (52%).

I minorenni sono il 61%

I ragazzi che hanno meno di 18 anni, negli Ipm, rappresentano il 61% dei presenti. Negli Istituti minorili possono esserci anche i ragazzi (tra i 18 e i 25 anni) che hanno commesso il reato da minorenni e hanno raggiunto la maggiore età successivamente. La fascia più rappresentata è quella dei 16 e 17 anni, la percentuale dei minori tra le ragazze raggiunge il 63% e tra gli stranieri il 70%. Questi ultimi sono, quindi, in larga parte giovanissimi. Rispetto agli anni passati la percentuale dei minori è in crescita: erano il 57,3% al 15 settembre 2023, il 50% al 15 settembre 2022.

Aumentano i trasferimenti nelle carceri per adulti e gli ingressi per custodia cautelare

In passato sono stati a lungo di più i ragazzi e le ragazze maggiorenni. Hanno contribuito a questo cambiamento di tendenza la possibilità di trasferire con maggiore facilità i maggiorenni in Istituti per adulti e l’allargamento dell’uso della custodia cautelare per i minorenni: misure entrambe previste dal Dl Caivano. Tra i motivi di uscita dagli Ipm, nel 2024 sono aumentati i trasferimenti a strutture per adulti, che sono stati 123, il 15,5% sul totale delle uscite. Erano stati 88 nel 2023 (il 12,7% delle uscite) e 58 nel 2022 (il 9,2% delle uscite). Dei 569 ragazzi detenuti, 195 hanno una condanna definitiva. Sono 712 gli ingressi avvenuti per una custodia cautelare, tra gennaio e settembre 2024, contro i 605 tra gennaio e settembre 2023.

La presentazione del dossier “A un anno dal decreto Caivano”

Cresce l’utilizzo di psicofarmaci

Un’inchiesta realizzata da Altreconomia descrive come, dopo la pandemia, negli Istituti penali per minorenni si sia registrato un importante aumento della spesa di psicofarmaci, in particolare di antipsicotici. L’inchiesta racconta che in cinque Ipm la “spesa a persona” legata all’acquisto di farmaci antipsicotici è aumentata, in media, del 30% tra il 2021 e il 2022. Il dato risulta più grave se paragonato a quanto accaduto negli Istituti per adulti, dove la spesa nello stesso periodo e per gli stessi farmaci è aumentata solo dell’1%.

Un sistema minorile denso di nubi

«Non avevamo mai visto nulla di simile. Nonostante la nostra lunga esperienza nel monitoraggio delle carceri italiane, è la prima volta che troviamo un sistema minorile così carico di problemi e denso di nubi. La nostra preoccupazione cresce di giorno in giorno. Non riusciamo a immaginare come potrà finire questa storia». Con queste parole inizia il dossiere di Antigone. «Numeri così alti non si erano mai registrati prima. Da tanti istituti ci segnalano la chiusura di attività, le difficoltà per i volontari», dice Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.

«Gli atti di protesta dovrebbero portare all’ascolto»

«Dai dati del nostro lavoro è chiaro che, nelle carceri minorili, non ci vanno i più pericolosi ma i più marginali perché il sistema non trova una sistemazione alternativa», afferma Susanna Marietti, coordinatrice nazionale e responsabile dell’Osservatorio sulle carceri minorili di Antigone. «In carcere percepiamo delle tensioni mai viste prima. E una chiusura del sistema mai vista prima. Il malessere dei ragazzi è sfociato in numerosi atti di protesta che hanno coinvolto la quasi totalità degli Ipm presenti in Italia. Proteste che dovrebbero portare ad ascoltarli, capire cosa hanno da dire, mentre il messaggio implicito che arriva sembra essere quello del “teneteli voi, neutralizzateli”, senza preoccuparsi del loro futuro e del recupero sociale».

La foto in apertura è di Carlo Lannutti per Agenzia Sintesi, le altre foto dell’Ufficio stampa Antigone

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