Volontariato
Istat: quasi otto milioni i poveri in Italia
Il 13,6% della popolazione residente
di Paolo Manzo
Le famiglie italiane che vivono in condizione di povertà relativa sono due milioni 663 mila, pari al 12% del totale di quelle residenti, per un totale di 7 milioni 828 mila individui, il 13,6% dell’intera popolazione.
Posto pari a 100 il totale delle famiglie in condizione di povertà, 66 risiedono nel Mezzogiorno. I dati sono contenuti nelle bolettino “Note Rapide” dell’Istat.
La povertà assoluta tocca il 4,2% delle famiglie italiane (940 mila) per un totale di 3 milioni e 28 mila individui. E’ sempre nelle regioni del Mezzogiorno che si osserva una maggiore concentrazione del fenomeno, vi risiede infatti il 75,1% delle famiglie assolutamente povere.
La condizione di povertà relativa è concentrata tra le famiglie numerose, in particolare quelle con tre o più figli, tra le famiglie con anziani e tra gli anziani da soli. In Italia, nel 2001, circa il 25% delle famiglie con 5 e più componenti è povero, valore che supera il 36% nel Mezzogiorno.
Si tratta in genere di famiglie di altra tipologia e di coppie con 3 o più figli; se questi sono minori l’incidenza di povertà sale al 28% a livello nazionale e al 37% nel Mezzogiorno.
Anche la presenza di anziani (di età superiore ai 64 anni) in famiglia aumenta l’incidenza di povertà, che risulta pari al 13,8% se è presente un anziano e raggiunge il 17,8% se ve ne sono due o più.
Nel Mezzogiorno il fenomeno appare più accentuato: oltre un terzo delle famiglie con due o più anziani risulta povero. Per gli anziani soli l’incidenza di povertà è pari al 13,5% e sale al 16,5% per le coppie in cui la persona di riferimento ha più di 64 anni.
Al contrario, le persone sole e le coppie con persona di riferimento di età inferiore ai 65 anni mostrano livelli di povertà inferiori alla media nazionale, con la sola eccezione per le coppie nel Mezzogiorno (14,4%).
Più il titolo di studio della persona di riferimento è elevato, minore è l’incidenza della povertà: -continua l’Istat- il 4,8% delle famiglie con a capo almeno un diplomato risulta povero, contro il 18,7% delle famiglie con a capo una persona senza titolo di studio o con licenza elementare.
Queste ultime hanno nel 66% dei casi la persona di riferimento anziana e nel 65% dei casi ritirata dal lavoro. I ritirati dal lavoro individuano uno dei sottogruppi con un’elevata incidenza di povertà (13,4% a livello nazionale e 27,8% nel Mezzogiorno).
La povertà, inoltre, è fortemente legata anche alla condizione di disoccupazione, soprattutto se la mancanza di lavoro colpisce più di un componente: l’incidenza di povertà è pari al 22,8% se un solo componente è in cerca di lavoro e raggiunge il 41,1% se sono almeno due.
Se, infine, è disoccupata la persona di riferimento della famiglia l’incidenza è pari al 31,8% a livello nazionale e al 42,5% nel Mezzogiorno.
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