Cultura
Istat: persi 16 mila posti di lavoro in un anno
Il periodo di riferimento è quello fra giugno 2003 e giugno 2004
Persi 16 mila posti di lavoro in un anno nelle grandi imprese italiane. L’Istat sottolinea che l’occupazione nelle grandi imprese e’ diminuita, in termini tendenziali (giugno 2004 rispetto a giugno 2003) dello 0,8% al lordo della cig e dello 0,9% al netto della cig. Tenuto conto del numero medio degli occupati presenti in tali imprese nell’anno base -spiega l’Itituto di statistica- (pari a 2.041.000 unita’), la variazione tendenziale dell’occupazione lorda corriponde a una riduzione di circa 16 mila posizioni lavorative dipendenti rispetto a giugno 2003.
Nel mese di giugno 2004, l’indice generale dell’occupazione alle dipendenze nelle grandi imprese (base 2000=100) è risultato, al lordo dei lavoratori in cassa integrazione guadagni, pari a 95,2 e al netto di questi lavoratori pari a 94,8 -rileva l’Istat-. I corrispondenti indici destagionalizzati sono pari a 95,1 e 94,8, con variazioni congiunturali (rispetto al precedente mese di maggio) rispettivamente di meno 0,1 per cento e nulla. L’occupazione nelle grandi imprese comprese nel campo di osservazione dell’indagine è diminuita, in termini tendenziali (giugno 2004 rispetto a giugno 2003), dello 0,8 per cento al lordo della c.i.g. e dello 0,9 per cento al netto della c.i.g. Tenuto conto del numero medio di occupati presenti in tali imprese nell’anno base (pari a circa 2.041.000 unità), la variazione tendenziale dell’occupazione lorda corrisponde a una riduzione di circa 16 mila posizioni lavorative dipendenti rispetto a giugno 2003. Complessivamente, nei primi sei mesi del 2004 la variazione media dell’occupazione nelle grandi imprese, rispetto allo stesso periodo del 2003, è stata di meno 0,9 per cento al lordo della c.i.g. e di meno 1,2 per cento al netto della c.i.g.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.