Formazione
Istat: disoccupazione +15%
La fotografia della società italiana scattata dall'Istat ritrae una nazione più vecchia e multietnica
di Redazione
L’Istat scatta la fotografia della società italiana nell’Annuario statistico 2010 diffuso oggi. L’analisi si sofferma sull’evoluzione di molteplici fenomeni economici, culturali e sociali del Paese: dalla scuola alla famiglia, dal lavoro ai consumi culturali, dai trasporti ai risparmi.
In Italia 60,3 mln di residenti, gli stranieri sono 4,2 mln
Alla fine del 2009 l’Italia contava 60.340.328 residenti, circa 291.000 in più rispetto all’anno precedente. Questo incremento si deve al saldo attivo del movimento migratorio (+318.066 unità) che, pur in calo, neutralizza l’effetto negativo del saldo naturale (-22.806 unità). Gli stranieri sono oltre quattro milioni (4.235.059), il 7% della popolazione totale, e provengono per la maggior parte dall’Unione europea (29,3%), dall’Europa centro-orientale (24,0%) e dall’Africa settentrionale (15,3%).
Occupazione in calo dopo 14 anni
Occupazione in calo dell’1,6% dopo 14 anni di crescita nel 2009. L’anno scorso i lavoratori italiani sono risultati appena sopra i 23 milioni, 23.025.000 con una diminuzione di 380mila unità rispetto all’anno precedente. Dal 1995 infatti, non si verificava una tale riduzione dovuta alla marcata riduzione della componente italiana controbilanciata però dall’aumento di quella straniera (+147.000 unità), quest’ultima comunque ha avuto un ritmo di crescita inferiore rispetto agli anni precedenti. L’Istat rileva inoltre che la quota di lavoratori stranieri sul totale degli occupati raggiunge l’8,2% (7,5% nel 2008). Il rapporto segnala anche una crescita dei disoccupati e degli inattivi. Il tasso di disoccupazione sale al 7,8% dal 6,7%, quello di inattività al 37,6% dal 37% di un anno prima. E per il secondo anno consecutivo aumentano le persone in cerca di occupazione, sono 1.945.000, 253.000 in più rispetto al 2008 (+15%).
Matrimoni ancora in calo
Anche il 2009 ha fatto segnare, nel nostro paese, un calo dei matrimoni, già registrato l’anno precedente dopo la ripresa del 2007. Con circa 16 mila matrimoni in meno celebrati (230.859), il tasso di nuzialità scende dal 4,1 al 3,8 per mille. Fra gli italiani, le nozze religiose restano ancora la scelta più diffusa (62,5%) ma sono in costante aumento le coppie che optano per il rito civile.
Italia sempre più vecchia
Un italiano su cinque è over 65 mentre i ‘grandi vecchi’ (dagli 80 anni in su) rappresentano ormai il 5,8% della popolazione italiana. Dall’Annuario statistico italiano 2010 dell’Istat emerge che “a fine 2009 l’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione con più di 65 anni e quella con meno di 15) registra un ulteriore incremento, raggiungendo 143,8%”.
In calo tasso di scolarità alle superiori
Sono 8.952.852 gli studenti iscritti all’anno scolastico 2008/2009, 7.459 in meno rispetto a quello precedente, invertendo il trend positivo avviato nel biennio 2000/2001. Secondo i dati dell’Annuario statistico italiano 2010, il tasso di scolarità si attesta ormai da qualche anno intorno al cento per cento per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, mentre subisce una modesta flessione per la secondaria di secondo grado, dal 93,2% del 2007/2008 al 92,7 del 2008/2009. L’aumento della scolarizzazione ha prodotto, nel corso degli anni, un costante innalzamento del livello di istruzione della popolazione italiana; la quota di persone con qualifica o diploma di scuola secondaria superiore si attesta al 33,2%, mentre il 10,9% possiede un titolo di studio universitario. La selezione scolastica è più forte nelle scuole superiori dove, nel passaggio dal primo al secondo anno, la percentuale di alunni respinti supera il 21%. Gli esami di terza media sono invece superati dalla quasi totalità degli studenti (99,5%) ma uno studente su tre non ottiene più della sufficienza nella votazione finale.
Università, tra iscritti più giovani del centro-sud e donne
I giovani iscritti per la prima volta all’università nell’anno accademico 2008/2009 sono circa 296.000, circa 11.000 in meno rispetto all’anno precedente (-3,6%), confermando la fase di flessione delle immatricolazioni iniziata nel 2004/2005. Nel complesso la popolazione universitaria è composta da 1.812.454 studenti, valore in linea con quello dello scorso anno, con una mobilità territoriale piuttosto elevata. La partecipazione agli studi universitari risulta particolarmente elevata in Molise, Abruzzo, Basilicata, Lazio e Calabria, regioni in cui per 100 residenti di 19-25 anni, più di uno su due è iscritto a un corso accademico, spesso fuori sede. Le donne sono più propense degli uomini a proseguire gli studi oltre la scuola secondaria (le diplomate che si iscrivono a un corso universitario sono circa 69 su 100, i diplomati circa 57), ma anche a portare a termine il percorso accademico (le laureate sono circa 22 ogni 100 venticinquenni contro i 15 laureati ogni 100 maschi della stessa età).
Madri sempre più “attempate”
La fecondità delle donne italiane interrompe il trend crescente osservato dopo il 1995 (anno in cui, con 1,19 figli per donna, si era toccato il punto minimo), attestandosi nel 2009 a 1,41 (1,42 del 2008). Nell’Unione europea a 27 Paesi (dati 2008), Irlanda e Francia sono in cima alla graduatoria con rispettivamente 2,1 e 2 figli per donna mentre l’Italia, pur posizionandosi nella parte bassa, è comunque sopra Germania (1,38) e Portogallo (1,37) e alcuni paesi dell’Est europeo (Polonia, Ungheria e Romania). C’è da aggiungere che in Italia le donne diventano madri più tardi: 31,1 è l’eta’ media al parto nel nostro Paese, il valore più alto dell’Ue, lo stesso di Irlanda e Lussemburgo, contro 26,8 delle donne bulgare e 27,7 delle olandesi.
Banche, italiani popolo di formiche
Gli italiani si confermano un popolo di ‘formiche’: infatti nel nostro paese si contano 34.036 sportelli bancari (5,7 ogni 10.000 abitanti) con un totale di depositi che alla fine del 2009 ammontava a 906 miliardi di euro (+90 mld rispetto all’anno precedente).
Trasporti, auto rimane passione italiani
Tra i mezzi di trasporto privato il più utilizzato è ancora la macchina: nel 2009 oltre due occupati su tre la usano come conducenti negli spostamenti per recarsi al lavoro e lo stesso fa uno studente su tre come passeggero per andare a scuola. Nel 2010 poco meno di un quarto della popolazione di 14 anni e oltre usa i mezzi pubblici urbani, il 16,7% quelli extra-urbani mentre il 29,9% ha preso almeno una volta il treno.
Il cinema resta l’intrattenimento outdoor preferito
Nel 2010 oltre due terzi della popolazione di sei anni e oltre ha fruito di almeno uno spettacolo o intrattenimento fuori casa (70,8% uomini e 62,8% donne). Il cinema si conferma in cima alle preferenze: infatti, oltre una persona su due è andata almeno una volta a vedere un film in sala. Nella graduatoria seguono le visite a musei e mostre (30,1%), gli spettacoli sportivi (26,4%), il teatro (22,5%), la frequentazione di discoteche e balere (22,4%), le visite a siti archeologici e monumenti (23,2%), gli altri concerti di musica (21,4%) e, all’ultimo posto, i concerti di musica classica, che interessano appena il 10,5% della popolazione.
Cresce l’uso del web fra gli over 65
Sono sempre di più gli internauti over 65. In costante crescita gli utilizzatori del personal computer e di Internet, ormai rappresentano rispettivamente il 51% (47,5 nel 2008) e 48,9 (44,4%) della popolazione di 3 anni e oltre. L’uso del pc tocca il livello massimo tra i 15 e i 19 anni (9 ragazzi su dieci) ma gli utilizzatori aumentano considerevolmente fra i 65-74enni (13,7% contro il 9,9% di un anno prima), per scendere al 2,7% fra gli ultra settantacinquenni.
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