Formazione

Israele isola un villaggio palestinese

Ai 3mila abitanti di Sheikh Sa'ad non è permesso lasciare il proprio paese con l'auto. Solo i 1800 con documenti israeliani possono uscire, ma a piedi

di Redazione

Il dipartimento della Difesa israeliana tiene completamente isolati i tremila abitanti del villaggio palestinese di Sheikh Sa’ad. Solo i 1800 che hanno carte d’identità israeliane possono lasciare il paese, ma solo a piedi, nonostante siano considerati residenti di Gerusalemme. Lo riporta il quotidiano israeliano ‘Haaretz’, che sottolinea come la misura sia in atto nonostante la sentenza dell’Alta corte di Giustizia di Israele che impone alle autorità del Paese di permettere l’accesso almeno a Gerusalemme e al vicino villaggio di Sawahra al Sharkiya, ora impossibile a causa di un ponte crollato.

Sheik Sa’ad, che si trova a sud-est di Gerusalemme, è circondato su tre lati dalla valle del Kidron e l’accesso al sobborgo cittadino di Jabal Mukkaber, dove si trovano le scuole e l’ospedale, è possibile solo attraverso un checkpoint della barriera di separazione tra Israele e i Territori palestinesi. L’accesso al checkpoint è attualmente impedito alle auto, comprese le ambulanze e le autopompe dei vigili del fuoco, il cui arrivo deve essere concordato in precedenza con le autorità. Anche i malati sono obbligati a lasciare il villaggio attraversando a piedi il varco. L’unica altra possibilità di raggiungere Sheik Sa’ad è attraverso un cammino di diversi chilometri nella valle, talvolta impossibile d’inverno per gli allagamenti dovuti alle piogge.

Per permettere l’uscita, a marzo l’Alta corte ha richiesto un cambiamento “delle disposizioni d’ingresso stabilite dallo Stato”, e comunque “di permettere 24 ore su 24 l’accesso nel villaggio ai residenti”, pur negando lo spostamento a est della barriera. Funzionari israeliani hanno tuttavia dichiarato ad ‘Haaretz’ che queste disposizioni si applicano solo ai movimenti a piedi.

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