Mondo
Israele-Anp: adesso, purtroppo, è guerra aperta
Trenta carri armati israeliani hanno stretto d'assedio il quartier generale del leader dell'Anp Yasser Arafat. Quattro le guardie del corpo di Arafat uccise. E l'assedio continua
di Paolo Manzo
Le truppe israeliane sono entrate a Ramallah poche ore dopo che la proposta da parte di Arafat di un immediato e incondizionato cessate il fuoco era stata seguito dalla morte di quattro ebrei nell’attacco di un kamikaze palestinese contro un insediamento in Cisgiordania.
“Arafat è il nemico e in questa fase sarà isolato”, ha detto il premier israeliano Ariel Sharon nel corso di una conferenza stampa, “le forse israeliane sono nel suo quartier generale a Ramallah e daranno la caccia all’Autorità palestinese in tutto il suo territorio”.
Alle parole di Sharon hanno fatto eco quelle del ministro della difesa, il leader laburista Binyamin Ben-Eliezer, che ha definito Ramallah “capitale del terrore” e del ministro e capo negoziatore palestinese Saeb Erekat che ha denunciato la “dichiarazione di guerra totale” da parte di Israele contro i
palestinesi.
Erekat ha lanciato un appello al mondo perché cessi l’assedio al quartier generale dell’Anp. “Il governo israeliano”, ha detto il capo negoziatore, “che pratica terrorismo di stato, ha dichiarato guerra totale e Sharon sta tentando di distruggere l’Autorità palestinese e il processo di pace”. Erekat ha aggiunto che il premier israeliano porterà la regione a un bagno di sangue e ha annunciato di aver chiesto ai Paesi arabi di fare tutto il possibile per fermare l’azione israeliana contro Ramallah.
Secondo Nabil Abu Rdainah, consigliere di Arafat, nello scontro a fuoco in corso a Ramallah tra i soldati e le guardie del corpo del presidente, una donna ha perso la vita e una decina di agenti è rimasta ferita. Secondo testimoni, l’attacco sulla città cisgiordana, immersa nella foschia del mattino, è condotto da un centinaio di carri armati e blindati.
“E’ chiaro che si tratta di un operazione mirata contro il presidente stesso e contro tutta la dirigenza” ha detto il ministro palestinese Abed Rabbo, contattato telefonicamente all’interno del complesso sotto assedio.
(Agi)
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