Sostenibilità

Ispra, allarme chiusura

L'istituto si occupa di protezione e ricerca ambientale

di Redazione

«Arriva un altro maxi taglio all’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e stavolta rischiano di chiudere quasi tutte le attività di ricerca e controllo in mare, insieme ad altri progetti dell’Istituto. La decisione di tagliare ben 24 milioni di euro a causa di un assestamento di bilancio, di cui 5,5 mln solo ai progetti in mare, si legge in una nota, è stata comunicata nei giorni scorsi dalla struttura commissariale Ispra, in carica ormai da più di due anni, ai capi dipartimento dell’ente, e potrebbe paralizzare da subito, ad esempio, le attività di monitoraggio sulle piattaforme petrolifere in adriatico». A suonare il campanello d’allarme sono i precari dell’Istituto in un comunicato, Il taglio, rilevano, «dovrebbe servire a ripianare un bilancio in rosso, per sanare il quale basterebbe però, come denunciato con forza già in passato dai ricercatori, che il Mef restituisca i 14 milioni di euro di fondi arretrati per cui l’Ispra è in credito, o che si trovi la maniera di utilizzare i 22,5 milioni che l’Istituto ha già su un conto corrente, assegnati in passato per l’adeguamento delle sedi ex Icram». «È paradossale» -sottolineano- «che si rischi di far saltare tutte le attività in mare dell’Ispra, mandando a casa molti ricercatori precari, mentre l’Istituto avrebbe i fondi per andare avanti e anzi potenziare organico e progetti, come del resto ci si era impegnati a fare col protocollo d’intesa siglato a gennaio da ministero, Ispra e sindacati, dopo la lotta dei lavoratori sul tetto».

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