Formazione

Isole Salomone a rischio crisi umanitaria

sole Salomone a rischio crisi umanitaria dopo lo tsunami che ha investito alcune localita' dell'arcipelago dell'Oceano Pacifico Meridionale

di Redazione

Sono migliaia le persone rimaste senza casa, 5.409 secondo il bilancio ancora provvisorio ufficiale, mentre proseguono, intense, le scosse di assestamento (fino a ora ne sono state registrate 27) e i sismologi non esclusono altri tsunami. Il Premier, Manasseh Sogavare, ha denunciato devastazioni ”massicce e vaste” dopo aver visto le immagini scattate dalle ricognizioni aeree. La priorita’ e’ quella di ripristinare le comunicazioni con le comunita’ colpite in modo piu’ grave dal sisma, che ha raggiunto una intensita’ pari a otto gradi della scala Richter, e dall’onda anomala successiva. Il bilancio delle vittime e’ ancora provvisorio, proprio per la difficolta’ delle autorita’ centrali delle Isole Salomone di contattare le zone maggiormente colpite: per il momento si parla di 22 morti, fra cui un cittadino neozelandese, come ha confermato oggi il Premier, Helen Clark. ”Abbiamo bisogno di un ospedale da campo. L’Australia e la Nuova Zelanda si sono offerte di venirci incontro a questo proposito”, ha affermato il Premier. La Caritas australiana lancia l’allarme per possibili epidemie, sottolineando la scarsita’ di antibiotici e medici nelle zone colpite, in particolare a Gizo e sulla collina in cui si sono rifugiati gli abitanti della cittadina a soli 45 chilometri dall’epicentro del sisma. Una imbarcazione della polizia e’ riuscita ad arrivare sull’isola, portando i primi soccorsi, in particolare cibo. Almeno tredici i villaggi distrutti dall’ondata. Simbo, in particolare ”e’ stato completamente trascinato in mare. L’intero villaggio e’ sparito. E non ho idea di dove siano gli abitanti”, ha spiegato un testimone oculare.


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