Volontariato

Ismu: saranno 331mila i nuovi cittadini italiani

Uomo, marocchino, con casa di proprietà e lavoro a tempo indeterminato. E' l'identikit dei potenziali nuovi cittadini italiani tracciata dall'istituto Ismu.

di Redazione

Di provenienza marocchina, per lo più maschio, spesso proprietario della casa in cui abita, con alto livello di istruzione e un lavoro a tempo indeterminato. E’ questo l’ identikit dell’ immigrato, potenziale cittadino italiano – stimati complessivamente in 331 mila – se andrà a buon fine il progetto del Governo di ridurre da dieci a cinque anni la cittadinanza italiana. La stima è della fondazione Ismu (studi e ricerche sulla multietnicità), che ha presentato a Napoli un’ indagine realizzata per conto del ministero della Solidarietà sociale. La stima considera quel 9,8% di immigrati stranieri che sono già in possesso della carta di soggiorno e che vivono con il coniuge ed eventuali figli da almeno cinque anni nel nostro paese. I ricercatori ritengono che i potenziali cittadini italiani sarebbero per il 53% dei casi maschi; il 20% proverrebbero dal Marocco, il 12% dall’ Albania e il 7% dalle Filippine. In un caso su tre poi sarebbero proprietari dell’ abitazione in cui vivono, mentre il 66% ha una sistemazione in affitto con la propria famiglia. Il 44% sarebbe in possesso di un diploma e il 18% di una laurea. Nel 60% dei casi inoltre questo potenziale cittadino italiano avrebbe un lavoro regolare e una disponibilità di stipendio mensile pari a 1139 euro. Il 10% circa di questi lavoratori rientra nella categoria degli imprenditori. Lo studio dell’Ismu ha inoltre analizzato diversi aspetti del fenomeno immigrazione, come gli stipendi degli immigrati, la presenza in Italia e le domande di regolarizzazione del 2002. Secondo i ricercatori in Italia l’immigrata donna guadagna ogni mese quasi 300 euro in meno rispetto all’ immigrato uomo. Anche in questo settore si conferma così una discriminazione di genere che ormai è una regola del mondo del lavoro. Il rapporto, tra l’altro, conferma che a distanza di quasi tre anni il 74% degli immigrati regolarizzati nel 2002 continua a svolgere un’occupazione regolare. Rispetto ai livelli di reddito si segnala che gli uomini guadagnano in media circa mille euro mensili, mentre le donne si fermano a 743 euro. Un dato che può avere una spiegazione nel ricorso al part-time da parte delle lavoratrici. Le differenze più notevoli sono quelle che esistono tra Centro-Nord (media di 928 euro) e Mezzogiorno (619 euro), soprattutto a livello maschile (1.041 euro contro 657 euro) e relativamente meno a livello femminile (763 contro 566 euro). I regolarizzati presentano entrate da lavoro più elevate (851 euro) di quelle dei clandestini (690 euro) ma più contenute rispetto agli immigrati regolari che non hanno usufruito della sanatoria del 2002 (965 euro). L’Ismu stima gli immigrati presenti in Italia in tre milioni di unità, il 5,7% dell’ intera popolazione e il 4,1% degli iscritti all’ anagrafe. La maggior parte si trova al Centro-Nord, l’85%. Gli irregolari sarebbero poco più di mezzo milione pari al 16% del totale. Di questi, 400 mila si trovano al Centro-Nord. Quasi la metà degli immigrati, il 46%, proviene dai Paesi dell’ Europa orientale. Anche le componenti nordafricana (19%) e asiatica (17%) sono cospicue, mentre è meno rilevante la presenza di immigrati dell’ America Latina (10%) e dell’ Africa subsahariana (9%). Per quanto riguarda l’irregolarità, gli immigrati dell’ Est rappresentano il primo contingente sia in termini assoluti (270 mila) sia rispetto al corrispondente numero di presenti (19%). Riferendosi alle richieste di regolarizzazione del 2002, l’Ismu ricorda che le domande accolte sono state il 93,2% pari a 635 mila unità. A distanza di un anno, ben il 98,5% dei lavoratori stranieri hanno ottenuto il rinnovo del permesso a livello nazionale. In Italia, l’occupazione dei regolarizzati prima e dopo il 2002 si concentra nei due terzi del totale in sei professioni: operaio nell’ industria, nel terziario e nell’ edilizia, titolare di attività commerciali, addetto alla ristorazione, domestico a ore e assistente familiare.


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