Non profit
Islamici alla caccia editore di Playboy
Erwin Arnada era stato processato per immoralità nel 2006
di Redazione
E’ una vera e propria caccia all’uomo quella indetta da un gruppo islamico radicale indonesiano contro l’ex editore di Playboy Indonesia. “Dobbiamo trovarlo prima che scappi”, ha dichiarato Ahmad Sobri Lubis, leader del Fronte dei Difensori islamici (FPI), gruppo noto per i suoi frequenti attacchi ai nightclub del paese. L’editore Erwin Arnada è stato messo sotto processo per immoralità nel 2006, solo pochi giorni dopo l’uscita del primo numero dell’edizione locale della rivista erotica, che tra l’altro non pubblicava nudi integrali. Assolto dal giudice di primo grado, è stato condannato dalla Corte d’appello a due anni di carcere nei giorni scorsi. La sentenza non è stata ancora eseguita. Gli stessi procuratori hanno spiegato che stanno aspettando l’ordine del giudice per poter mettere in manette Arnada, ma per Lubis l’editore è un latitante. Per questo ha chiesto ai suoi uomini di dargli la caccia. “Dobbiamo trovarlo prima che scappi – ha detto, citato dall’agenzia Dpa – ho chiesto a tutti i membri dell’FPI e a tutti i musulmani di cercarlo, arrestarlo immediatamente e consegnarlo all’ufficio del procuratore”. Interrogato su quale autorità abbiano i suoi uomini per “arrestare” Arnada, il leader islamico ha detto che “bisogna dare il proprio contributo, per aiutare le forze dell’ordine”, proclamando poi il suo gruppo “guardiano della moralità del paese”. L’autodifesa di Arnada è arrivata tramite Twitter, su cui ha assicurato di non avere alcuna intenzione di fuggire. “Non si tratta più di Playboy – ha scritto su Internet – ma di una minaccia alla libertà d’espressione”. “Non sono un fuggitivo e non sono un codardo”, ha concluso. In Indonesia, il paese con la popolazione musulmana più numerosa al mondo, ha adottato nel 2008 una legge controversa contro la pornografia e di recente ha lanciato una campagna contro i contenuti pornografici sul web.
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