Formazione

Islam: a scuola di convivenza in Cattolica

Presentato oggi all'università cattolica di Milano il dvd "Conosciamo l'Islam. Giovani, musulmani, italiani" dal laboratorio culturale del professor Paolo Branca.

di Emanuela Citterio

«Abbiamo raccontato l’Islam a partire dai giovani della seconda generazione, e abbbiamo cercato di valorizzare le aperture e la volontà di dialogo che abbiamo incontrato». Il professor Paolo Branca ha presentato con queste parole oggi il DVD “Conosciamo l’Islam. Giovani, musulmani, italiani” all’Università cattolica di Milano, nell’ambito del seminario “A scuola di convivenza, alunni arabofoni in classe”. Il Dvd è uno strumenzo di educazione interculturale dedicato alle scuole secondarie.

«Lavoriamo perchè la nostra città e il nostro mondo diventi un grande laboratorio interculturale» ha detto Branca. «Lo è già, ma se non giochiamo il nostro ruolo in modo adeguato rischia di diventare il laboratorio di Frankestein, dove nascono cose mostruose e che avvelelano. E’ importante invece costruire con un atteggiamento di coraggio, di prudenza ma anche di generosità».

Il Dvd è frutto di un progetto dell’Università Cattolicain collaborazione con l’Ufficio scolastcio regionale della Lombardia, il Centro servizi amministrativi di Milano e il Centro documentazione mondialità di Milano.

«L’educazione interculturale a scuola deve passare dalla sporadicità dei singoli interventi all’ordinarietà» ha detto in apertura del convegno Giacomo Maria Dutto, direttore dell’ufficio scolastico regionale. «Quella della convivenza è una sfida che non si vince con le buone intenzioni ma con progetti di ricerca e azione e con un percorso generalizzato all’interno delle isituzioni scolastiche». Il direttore dell’ufficio regionale ha sottolineato la disponibilità di rendere ancora più stretta la collaborazione fra enti, associazioni, univeristà e istituzioni scolastiche al fine di rendere più regolare e “ordinaria” l’educazione all’accoglienza e al dialogo interculturale nelle classi scolastiche italiane, che vedono sempre crescere la pluralità culturale e la provenienza degli alunni da diversi Paesi.

Il Dvd raccoglie le testimonianze di giovani musulmani che vivono in Italia, molti dei quali nati nel nostro Paese. I loro interventi, e il loro modo di raccontare l’Islam è affiancato dagli interventi di intelletuali ed esperti di diversa provenienza culturale, come monsignor Gianfranco Ravasi, l’attore Moni Ovadia, lo storico Franco Cardini e il sociologo Stefano Allievi.

L’organizzatrice del convegno, professoressa Milena Santerini, accetta con Vita di replicare alle critiche di Magdi Allam, che sul Corriere della Sera ha tacciato di “buonismo” la visione del Dvd della Cattolica.
«La critica di Allam non a caso è incentrata su quello che il Dvd “non dice”» afferma la Santerini. «Siamo consapevoli delle tensioni che ci sono al livello internazionale, ma il nostro compito di educatore è di individuare delle strade formative a partire dalle esperienze che incontriamo. Allam non ha detto che nel video i giovani musulmani di Milano hanno preso la parola durante la giornate della memoria dell’olocausto. Questi giovani di seconda generazione, che si sentono italiani a tutti gli effetti, stanno compiendo passi coraggiosi, che fanno meno rumore del classico “albero che cade”. Noi abbiamo deciso di raccogliere questi passi in avanti e di incoraggiarli».

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.