Welfare

Isee: meno figli, meno università, più trasporti

Pubblicato il Rapporto Isee 2012. Quasi 19 milioni gli italiani coperti, con una richiesta di servizi in crescita ma che sta cambiando volto

di Redazione

Come si era intuito dopo il mancato esame del nuovo Isee nel Consiglio dei Ministri di giovedì 31 gennaio, il Governo dice addio alla riforma dell’Isee. Lo fa presentano il rapporto Isee 2012 (in allegato) e dicendo che «nel corso del 2012 avrebbe dovuto aver luogo una complessiva riforma del sistema, che non ha potuto perfezionarsi perché prima la Corte Costituzionale ha richiesto che la riforma fosse oggetto di intesa in Conferenza Unificata e poi l’intesa non è stata registrata nella seduta del 24 gennaio scorso, causa opposizione della Regione Lombardia. Per permettere l’ulteriore corso del provvedimento, il Consiglio dei Ministri deve deliberare in luogo della mancata intesa. Approssimandosi la scadenza elettorale ed essendo comunque necessario un ulteriore parere delle Commissioni parlamentari competenti ai fini dell’adozione, la riforma difficilmente potrà vedere la luce nel corso di questa legislatura».

I numeri
Nel corso del 2011 sono state 7,5 milioni le DSU sottoscritte, 100mila unità in più rispetto all’anno precedente, corrispondenti ad una crescita dell’1,3%. Si osserva pertanto una stabilizzazione dell’utilizzo dell’indicatore dopo diversi anni di crescita pronunciata, che aveva caratterizzato in particolare la seconda metà del decennio scorso. Gli individui coperti da DSU (o meglio, quelli presenti nei nuclei familiari distinti), rappresentano nel 2011 una popolazione di 18,9 milioni di persone, superando la quota del 30% dell’intera popolazione residente nel nostro paese; una copertura più che doppia rispetto ai primi anni di avvio dell’ISEE.
Nel 2011 i nuovi ingressi, corrispondenti a 1,35 milioni di unità, costituiscono il 21% dei nuclei familiari distinti. La tendenza alla permanenza nel sistema risulta più elevata nel Mezzogiorno, area in cui quasi il 60% dei nuclei familiari con DSU nel 2011 aveva già presentato una dichiarazione prima del 2008.

Meno figli e meno Università
Il sistema informativo ISEE costituisce un punto privilegiato di osservazione delle politiche sociali attuate a livello centrale e locale. I dati segnalano un lento ma progressivo incremento del numero di prestazioni richieste con una singola DSU11, passando dagli iniziali 1,6 per nucleo (anno 2002) a 2,4 nel 2011, con un piccolo incremento registrato anche rispetto al 2010.  Tra le aree dei servizi, quella che ha fatto registrare il maggior numero di richieste (tavola 2.3) è relativa al settore economico assistenziale (66% delle dichiarazioni), seguita da “Servizi di pubblica utilità e casa” (40%), “Nidi e scuola” (31%) e “Servizi socio sanitari” (27%). Nel 2011 sono diminuite le richieste per figli e maternità (-3,3%), libri e borse di studio (-0,6%), Università, che è crollata nel Nord Ovest (-6,6%) pur arrivando a un +0,1% a livello nazionale e pure la social card vede un -11,5%. I servizi in crescita, nel 2011, sono stati invece quelli relativi al trasporto pubblico (+29,5%) con un vero e proprio boom nel Nord Ovest (+103,9%) e i servizi sociosanitari (+7,2%).


 

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