Isee, ingiusto penalizzare la pluridisabilità

Allarme della Lega del Filo d'Oro sul nuovo Isee e sulle ipotesi di tagli all'accompagnamento: «la pluridisabilità non sia penalizzata»

di Redazione

Avere una doppia disabilità rischia – paradossalmente – di tramutarsi in una vera beffa. Perché con le nuove regole dell’Isee, che considerano come reddito anche pensioni e indennità di accompagnamento, queste persone rischiano di ritrovarsi improvvisamente e artificiosamente “ricche” e di vedersi quindi tagliare dei servizi.

La Lega del Filo d’Oro, l’associazione che da 50 anni si occupa proprio di persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale, lancia l’allarme: «Il nuovo modo di computare l’Isee – afferma Rossano Bartoli, Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro – risulta particolarmente svantaggioso per chi, come molti nostri utenti, usufruisce di più indennità e rischia così di vedersi erogati meno servizi o gli stessi servizi a tariffa più alta. Il taglio delle indennità aumenterebbe ancora di più le difficoltà di tante famiglie, già duramente provate dalla crisi». 

Il nuovo Isee ovviamente non mette sullo stesso piano reddito da lavoro e reddito da indennità legate alla disabilità, in quanto per questi ultimi prevede una franchigia al reddito che cambia a seconda della gravità della disabilità. Il fatto è che chi ha scritto le regole del nuovo Isee si è “dimenticato” di riservare un’attenzione specifica a chi ha una pluridisabilità e così la franchigia non è abbastanza alta per coprire la doppia indennità. «Lo sforzo di tutti deve essere quello di mettere insieme politiche socio-assistenziali efficaci, a politiche economiche che considerino questi specifici bisogni e che soprattutto non pensino di “fare cassa” penalizzando le fasce più deboli e togliendo fondi al sociale», dice la Lega del Filo d’Oro in un comunicato.

Un secondo elemento di preoccupazione arriva dalle ipotesi di revisione della spesa pubblica, che prevedono anche preoccupanti interventi sulla spesa per le invalidità civili, in particolare sull’indennità di accompagnamento, l’unico sostegno certo alle persone con grave disabilità e alle loro famiglie, per le quali rappresentano un fondamentale supporto in assenza o carenza di servizi pubblici. «Con il nuovo computo delle provvidenze nel calcolo dell’Isee – dichiara Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d’Oro, anche lui sordocieco – rischio di vedermi tagliati i già insufficienti servizi o di doverli pagare ad un costo ancora più elevato. Parlo ad esempio delle quattro ore settimanali di assistenza domiciliare a tariffa agevolata, che per me che vivo da solo, lontano dalla famiglia, sono fondamentali. Se poi si procedesse anche al taglio della indennità di accompagnamento, questi servizi diventerebbero impossibili da pagare e potrei vedermi costretto a rinunciare ad un progetto di vita autonoma».
 
 

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