Chi ha fatto questa domanda? Muhammad Yunus o qualche suo creative lab? Hubbers che promuovono innovazione sociale? Cooperatori sociali che rilanciano il loro progetto imprenditoriale? No, nessuno di questi. Sono gli organizzatori di un importante forum che si terrà a Milano nei prossimi giorni. Il tema: come le imprese – tutte le imprese – possono sviluppare maggiori e migliori rapporti di collaborazione e scambio con i propri stakeholders utilizzando le tecnologie web 2.0. Una maggiore osmosi con il proprio ecosistema con l’obiettivo di massimizzare il valore scambiato tra gli attori per generare nuove attività di business e aprirsi a nuovi mercati. “Shared value” è la nuova parola d’ordine dei guru dell’organizzazione d’impresa, di fronte a un capitalismo “sotto assedio” che deve rinnovare la propria missione ricercando una nuova legittimazione presso consumatori, lavoratori, comunità, istituzioni politiche. In questo senso la tradizionale Corporate Social Responsability che si fa solo se i margini lo consentono e come attività accessoria davvero non basta, perché una crisi di reputazione ha riflessi anche nei conti economici, visto che, ad esempio, i consumatori votano sempre più con il portafoglio. In sintesi creare valore condiviso per tutti i portatori di interesse deve diventare parte integrante di nuove strategie aziendali. E, da questo punto di vista, le tecnologie web, facilmente accessibili e orientate in senso collaborativo possono fornire un grande aiuto nell’infrastrutturare una rete sociale allargata. Parlare di “social business” o di impresa sociale in questo ambito non è da quindi derubricare a mera assonanza terminologica o peggio a una specie di ratto da parte del for profit, come avvenne all’epoca delle Sabine. Si tratta di un’ulteriore tappa di avvicinamento, di un’occasione di contaminazione che sfida le imprese sociali “tradizionali” su diversi piani: le pratiche organizzative, gli investimenti in ICT e, non da ultimo, l’impatto delle attività economiche e sociali e la sua misurazione. Temi rilevanti dunque. Sui quali varrebbe la pena aprire un confronto. Magari in una situazione rilassata, per risolvere il tutto non a tarallucci e vino ma a pane web e salame.
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