Volontariato

Irlanda vista da Loach

Con questo bel film, Palma d’oro al Festival di Cannes, Ken Loach è tornato ai suoi temi

di Maurizio Regosa

Con questo bel film, Palma d?oro al Festival di Cannes, Ken Loach è tornato ai suoi temi. Con la durezza, l?asciuttezza, la capacità analitica che gli sono soliti e si fanno racconto non retorico, pieno di ritmo, a tratti durissimo e di grande efficacia. E rievocano una storia che agli inglesi non piace ricordare, cioè l?origine della lotta per l?indipendenza e la vera e propria guerra dichiarata dallo Sinn Féin, nel 1920. Una vicenda che Loach (con l?aiuto dello sceneggiatore Paul Laverty) racconta secondo scansioni che potremmo definire classiche. Si inizia con le prepotenze gratuite e l?arrogante violenza inglesi per spiegare la scelta di imbracciare il fucile e avviare quella spirale di attentati, di morti e di esecuzioni che avrebbe dovuto concludersi con un trattato di pace e che invece aprì una nuova più sofferta stagione, opponendo coloro che ebbero fiducia in quell?accordo e coloro che lo respinsero. Teddy e Damien, i due fratelli attraverso il cui sguardo seguiamo l?intera vicenda, sono appunto l?emblema di questa divisione che diviene, nell?epilogo, drammatica. Non stupisce che il da sempre scomodo Loach abbia voluto raccontare questo passato. In esso si ritrovano le questioni dell?attualità più pressante. Non solo l?eterna opposizione fra chi vuole tutto e subito (i massimalisti) e coloro che ritengono meglio procedere per conquiste graduali e riformiste. Ma soprattutto l?analisi della violenza, dei meccanismi che da sempre le sono propri, delle perversioni che scatena, dei principi che – si suppone – coinvolge e radicalizza. Principi che possono parere legittimi e magari lo sono: cosa di più giusto che combattere per la propria terra? Ma partendo da qui l?autore di Terra e libertà va oltre e si chiede fino a che punto la coerenza sia un valore in sé e non diventi invece talvolta una spirale che legittima il sacrificio di vite umane, magari di amici fratelli consanguinei? E la democrazia va pensata come ?contro? oppure ?a favore?? E ancora: qual è il ruolo dei principi anche religiosi nei quali si può sinceramente credere e che tuttavia non impediscono errori e sciagure? (È con sguardo attento che il marxista Loach osserva la sensibilità religiosa dei combattenti cattolici, interrogandosi anche sul rapporto fra Chiesa e potere). Fra le quinte si intravede una politica complice della violenza. Che si dice per le soluzioni ma si percepisce come scelta furba per mettere all?angolo i conflitti e non come strumento per affrontarli. Una sottolineatura che ci riporta all?oggi. Drammaticamente.


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