Mondo

Iraq: Weinberger, la Nato meglio dell’Onu

"L'America ha bisogno di una coalizione più vasta che l'appoggi contro Saddam Hussein''. Parola di Weinberger, ministro della difesa ai tempi di Reagan

di Redazione

”La diplomazia del presidente Bush a Praga è molto importante: l’America ha bisogno di una coalizione internazionale più vasta che l’appoggi nella sua giusta campagna contro Saddam Hussein”. Parola di Caspar Weinberger, ministro della difesa ai tempi di Reagan e patriarca del partito repubblicano che, in un’intervista al ?Corriere?, critica i ‘?lunghi dibattiti su dettagli futili?’ all’Onu. ?’Le Nazioni unite -dice poi sull’ipotesi di guerra all’Iraq- non sono propense a dichiararla e ritengo che non prenderanno altre misure oltre alla risoluzione. Se ci sarà un’azione militare -prosegue- dovrà essere intrapresa dagli Usa, con l’aiuto della Nato. L’Alleanza atlantica e’ destinata secondo me a sostituire le Nazioni Unite: è più ristretta, piu’ flessibile e sostanzialmente fedele agli Stati Uniti e ai loro interessi?. ‘?Tutte le nazioni della Nato, in un modo o nell’altro, saranno d’aiuto -spiega Weinberger- sempre che la loro situazione interna lo permetta. Non tutti saranno in grado di mandare truppe -prosegue l’ex ministro- ma esistono altri modi per collaborare. Nazioni diverse presteranno assistenza diversa. L’importante -aggiunge- è disfarsi di Saddam Hussein?. Quali le nazioni più restie a unirsi alla coalizione? ?Nessuno è disposto a schierarsi apertamente con il rais -afferma Weinberger- ma per motivi commerciali e di bilancia di pagamenti, i francesi tenteranno di tutto per bloccare un’eventuale azione militare. In Europa possiamo per fortuna far leva su Tony Blair e Silvio Berlusconi?. Un alleato che Weinberger considera ?fedelissimo?. ?L’Italia -aggiunge- è uno dei nostri migliori partner fin dal tempo in cui io ero al governo, dall?81 all’87, quando il contributo del vostro paese alla Nato è’ stato straordinario e coraggioso, se si pensa agli enormi ostacoli posti dalle opposizioni interne di sinistra?. Quanto alla possibilità che le ispezioni diminuiscano il rischio di una guerra, Weinberger non è d’accordo, convinto che ?offrono solo la possibilita’ di ritardarla, discutendo all’infinito di dettagli futili. Gli iracheni hanno avuto ben quattro anni per nascondere tutto quello che volevano nascondere -prosegue- gli ispettori non hanno idea di dove e cosa andare a cercare. E non possono fidarsi di Saddam?. L’Onu farebbe, come pensano alcuni repubblicani, il gioco di Saddam? ?E’ vero -risponde l’ex ministro- il dittatore iracheno in precedenza ha già aggirato tutte le regole ed è’ venuto meno a tutte le sue promesse, facendola franca. Non ho alcun dubbio che egli cercherà di fare il furbo anche questa volta”. Riguardo alla politica di Francia e Russia in sede Onu Weinberger sostiene che ”è tutta mirata a evitare ad ogni costo azioni belliche. Loro sono propensi a fidarsi di Saddam Hussein -prosegue- e pensano che con questa risoluzione riusciranno a ritardare un attacco: che invece e’ l’unico modo per deporre Saddam e portare la pace nella regione”.


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