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Iraq: Washington ammette, ricerca uranio Baghdad era falsa

Per la prima volta la Casa Bianca ha ammesso che il presidente W. Bush non avrebbe dovuto dichiarare che l'Iraq stava cercando di acquistare uranio in Africa

di Redazione

Per la prima volta la Casa Bianca ha ammesso che il presidente George W. Bush non avrebbe dovuto dichiarare nel discorso sullo Stato dell’Unione dello scorso 28 gennaio che l’Iraq di Saddam Hussein stava cercando di acquistare uranio in Africa per ricostruire il proprio programma nucleare militare, in quanto si basava su informazioni false. Lo scrive oggi il quotidiano ‘Washington Post’, secondo cui l’ammissione da parte dell’Amministrazione Bush fa seguito alla pubblicazione in Gran Bretagna di un rapporto di una commissione parlamentare che mette in dubbio l’affidabilita’ delle informazioni di intelligence britanniche, citate da Bush nel suo discorso di gennaio – quattro mesi dopo la loro pubblicazione – sulla minaccia per la sicurezza americana costituita dai presunti programmi sulle armi di distruzione di massa di Baghdad. Il rapporto presentato alla Camera dei Comuni di Londra, scrive ancora il quotidiano Usa – faceva inoltre notare come la Cia avesse gia’ ridimensionato le informazioni sul presunto acquisto di uranio in Africa. ”Interrogata sul rapporto (parlamentare) britannico – scrive il giornalista Walter Pinkus nell’edizione online del Washington Post – l’Amministrazione (Bush) ha rilasciato una nota in cui, dopo essersi interrogata per settimane sull’affermazione relativa all’acquisto di uranio, ammetteva che le informazioni di intelligence alla base del discorso del presidente erano sbagliate”. ”Allo stato delle conoscenze odierne, sappiamo che il riferimento al (presunto) tentativo dell’Iraq di comprare uranio in Africa non avrebbe dovuto essere incluso nel discorso sullo Stato dell’Unione”, ha rivelato un alto funzionario dell’Amministrazione, citato dal Wp.


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