Mondo

Iraq: vescovi Toscana, no alla guerra

Dalla Chiesa toscana, un fermo no all'ipotesi di un intervento

di Giampaolo Cerri

I vescovi della Toscana esprimono un fermo no alla guerra all’Iraq
Ecco il testo del messaggio dei Vescovi toscani sulla difficile situazione internazionale.
«Nella nostra precedente assemblea (1° ottobre 2002) prendemmo ferma posizione in favore della pace in di fronte alla diffusione di conflitti e violenze in varie parti del mondo. Adesso noi vescovi della Toscana per fedeltà al Vangelo della pace, in comunione con il magistero del Papa e condividendo il desiderio di pace del nostro popolo, constatando che gli organismi deputati all?esercizio del diritto internazionale si trovano di fatto esautorati e in particolare come l?Onu non sia posta in grado di intervenire con pari efficacia nei confronti di tutte le violazioni dei diritti umani, della libertà, della sicurezza e della democrazia, dovunque e da chiunque vengano perpetrate,

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un chiaro, preoccupato e deciso NO alla guerra, di fronte agli avanzati preparativi e al dispiegamento di forze in atto, con la prospettiva di azioni militari che potrebbero svilupparsi anche ignorando o forzando le norme del diritto internazionale;

chiediamo

al Parlamento e al Governo italiani, chiamati a prendere importanti e gravi decisioni di politica estera, di confrontarsi con responsabilità e coraggio con gli accorati appelli alla pace del Santo Padre Giovanni Paolo II ? in particolare il messaggio per la Giornata della pace 2003 e il discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede ? volti a promuovere il dialogo, la mediazione e la riconciliazione tra le parti in conflitto e quindi a scongiurare guerre sempre inutili e con dannosissimi effetti in primo luogo sulle popolazioni inermi;

invitiamo

tutte le comunità ecclesiali e ogni cristiano, insieme con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, a convertirsi alla pace, a coltivare e diffondere pensieri e gesti di pace, a celebrare momenti comunitari di riflessione e preghiera, a digiunare per la pace, a manifestare con franchezza ai membri del Parlamento e del Governo il profondo desiderio di pace, di giustizia e di democrazia del nostro popolo e di tutti i popoli del mondo dicendo un fermo e chiaro NO all?ipotesi di partecipazione o sostegno alla guerra all?Iraq da parte dell?Italia e chiedendo invece di adoperarsi con ogni mezzo nonviolento perché in quel paese si affermino i diritti umani e la democrazia; come pure di moltiplicare le attenzioni e gli sforzi per la pace in Terra Santa e in tutte le altre situazioni di guerre e conflitti dimenticati;

riaffermiamo

l?esigenza di maggiore giustizia distributiva su base planetaria, come fonte di vita e di sviluppo per tutte le aree del mondo da liberare dalla fame e dalla miseria.

Raccomandiamo

a tutti i sacerdoti che questo messaggio sia letto in tutte le chiese della Toscana, come pure a tutti i laici e alle associazioni e movimenti cattolici di darne la massima diffusione in tutti gli ambienti e realtà civili e sociali della nostra regione.
Firenze, 28 gennaio 2003»

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